L'acquazzone si abbatte sulla zona turistica, scoppiano i tombini e la puzza è insopportabile. Il quartiere: «Lavori costati 2milioni, nulla funziona»

La rotatoria tra via Piemonte e via Voltattorni
La rotatoria tra via Piemonte e via Voltattorni
di Laura Ripani
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Giovedì 26 Agosto 2021, 09:05

SAN BENEDETTO - Se per D’Annunzio la pioggia cadeva nel pineto, a San Benedetto ieri si è abbattuta soprattutto sui turisti. L’acquazzone estivo, ampiamente annunciato dai meteorologi e dalla Protezione civile ha finito infatti per penalizzare soprattutto chi si trovava dalle parti del lungomare e comunque in tutta l’area che vede gli appartamenti affittati da chi arriva per le vacanze.


I pontini
Bastano, infatti, due gocce di pioggia che, come al solito, la città finisce sott’acqua. «Ma è sempre così qui?» chiedeva ieri mattina stupita un famigliola di bagnanti del nord Italia che aveva trovato riparo sotto un balcone di via Piemonte. Padre, madre, e due ragazzini - un maschio e una femmina - bagnati come pulcini con il classico asciugamano sopra la testa, fuggiti evidentemente prima che l’acquazzone li cogliesse ulteriormente impreparati in spiaggia. La cronista si è limitata a raccontare che a volte capita quando in poco tempo si riversa una notevole quantità di acqua ma i tombini dai quali l’acqua sgorgava - piuttosto che defluire - hanno fatto comprendere che le pompe soprattutto nei pressi dei pontini non hanno retto. E per fortuna è durata poco: in autunno, periodo deputato alle piogge, il rischio è che la città si blocchi come sovente è capitato.


La situazione
Le più colpite sono state dunque via Volta, via Voltattorni e un po’ tutto il lungomare, insieme al “solito” Ballarin dove ristagna l’acqua, oramai da sempre, insieme all’area del porto. Ciò che poi non è stato proprio possibile nascondere è che si trattava di acqua di fogna che risaliva appunto dalle condutture esplose, incapaci di ricevere. L’odore nauseabondo era lì a testimoniare la tracimazione delle fogne anche probabilmente per la mancanza di un’adeguata manutenzione delle caditoie intasate e il reflusso da mare. Così come sull’Albula che proprio ieri era stato segnalato come oramai pieno di schifezze le quali si sono puntualmente riversate in mare prima che qualcuno se ne occupasse. È chiaro che appunto in vista dell’autunno qualcosa si dovrà pur fare perché se sono bastati pochi minuti per combinare tutto questo disastro nelle prossime settimane e mesi quando ci saranno maggiori precipitazioni la situazione potrebbe degenerare. Ma a protestare sono anche i residenti. Dopo i disagi dovuti sopportare per anni di lavori richiesti dall’impianto di sollevamento, ieri la constatazione che non avrebbero portato a nessun risultato. Intervento che era stato eseguito dalla Ciip e che ieri non avrebbe funzionato in quanto non è stata concessa l’Aua l’autorizzazione per far scaricare le acque. «Qualcuno deve rispondere di quanto accaduto – tuona il presidente del quartiere Marina di sotto Alfredo Isopi – forse sarebbe il caso di coinvolgere anche la Procura della Repubblica. Un impianto costato 2milioni di euro e che non funziona affatto. Ci siamo ritrovati con le strade allagate e l’acqua nelle abitazioni. Una vergogna. Abbiamo dovuto sostenere due anni di disagi, soprattutto lungo viale dello Sport, con il cantiere aperto che ha visto anche la morte di un operaio. Tutto questo per nulla. Il sistema non funziona e ci chiediamo di chi è la colpa». 

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