Situazione difficile, poche speranze: Johnson e Controls vuole licenziare 60 operai (molti dei quali ascolani)

Il tavolo alla Regione Abruzzo
Il tavolo alla Regione Abruzzo
di Davide Crisci
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Martedì 17 Ottobre 2023, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 15:15

CORROPOLI - E’ sempre più concreta la possibilità che lo stabilimento Johnson e Controls, l’azienda vibratiana che si occupa di attrezzature antincendio e sistemi di sicurezza, dismetta la produzione del sito industriale di Corropoli. Ieri mattina nel tavolo istituzionale che si è tenuto in Regione l’assessore regionale Pietro Quaresimale, non ha nascosto tutta la sua preoccupazione parlando di situazione difficile. Il manager della multinazionale americana ha infatti confermato la volontà dei vertici di chiudere entro la fine dell’anno la produzione nel sito di Corropoli licenziando 60 addetti e facendo rimanere in vita solo la parte della ricerca e innovazione del prodotto che conta 78 lavoratori.


Le intenzioni


 

«La società si è mostrata molto risoluta nell’intenzione di chiudere la produzione – spiega l’assessore Quaresimale – ed è per questo motivo che noi siamo pronti a portare la vertenza sul tavolo nazionale del ministero dello Sviluppo economico.

La nostra linea è chiara: stare al fianco dei lavoratori in un momento difficile per il loro futuro lavorativo e investire il governo di una vertenza che ha risvolti internazionali». I margini di manovra in ogni caso sembrano molto ristretti: il rappresentante della multinazionale ha parlato di crisi del mercato e di piano generale di riduzione di costi e personale, facendo chiaramente intendere che non ci sono alternative. Dura la presa di posizione di sindacati e lavoratori che hanno criticato duramente l’atteggiamento di chiusura dell’azienda ed hanno proposto la proroga di sei mesi del Contratto di solidarietà per i lavoratori interessati. 


Le contestazioni


Viene contestato il fatto che la multinazionale non abbia presentato dati e numeri che certificano la crisi, ma solo la certezza dei licenziamenti. «È una decisione unilaterale e totalmente inaccettabile - affermano i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil, Fiom Cgil, con la Rsu e Fim Cisl - Ai cittadini della provincia di Teramo, chiederemo di portare la solidarietà e di essere al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori Johnson Controls in questa battaglia, che è la battaglia di un territorio, è la battaglia di tutte e tutti». Nella mattinata di sabato 21 ottobre ci sarà una manifestazione con corteo che passerà tra i comuni di Alba e Colonnella.

Alla riunione hanno preso parte il sottosegretario Umberto De Annuntiis, il presidente dell’Unione dei comuni della Val Vibrata Massimo Vagnoni, il sindaco di Corropoli Dantino Vallese e il vicesindaco di Alba Adriatica, Simone Pulcini. Quaresimale e D’Annuntiis vogliono un incontro con i verici della multinazionale perché la Regione ha modo di presentare alla società stessa misure alternative in grado di migliorare la competitività dello stabilimento di Corropoli. 

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