ASCOLI - Sta creando non poca apprensione nella comunità di una delle frazioni di Ascoli, la rilevata positività di un sacerdote che domenica scorsa ha officiato regolarmente la messa nella sua parrocchia. Si teme, infatti, che alcuni dei fedeli che hanno partecipato alla funzione religiosa possano aver contratto il virus. Da quanto si apprende, già alla fine della scorsa settimana, due strette collaboratrici del prelato, sarebbero risultate positive al coronavirus ma questo non aveva impedito al sacerdote di svolgere la sua attività pastorale, di confessare i parrocchiani e anche di officiare la messa in occasione della domenica delle Palme.
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Il tampone
Non ci sarebbe nulla di male se non fosse che, poi, il tampone a cui si è sottoposto ha rivelato che anche lui aveva contratto il Covid.
Il tracciamento
Indispensabile, pertanto, attuare tutte azioni preventive per cercare di non favorire la diffusione del virus, in attesa che venga effettuato il tracciamento e si attenda il risultato dell’analisi dei tamponi. Il disagio e il malcontento per la situazione che si è venuta a creare è sfociato anche sui principali social network in cui sono stati pubblicati post in cui si chiede a tutti un maggior senso di responsabilità e una maggiore attenzione nei confronti degli altri. Nel frattempo, le autorità sanitarie stanno seguendo tutte le procedure previste dai protocolli per l’individuazione di eventuali altri casi e l’eventuale quarantena a cui dovranno obbligatoriamente attenersi.
Contagi in calo
La zona rossa inizia a dare i suoi frutti e calano finalmente i ricoveri nelle strutture sanitarie picene. Fra ospedale Mazzoni e Madonna del Soccorso raggiunta quota cento ricoveri (sei nel reparto di malattia intensive e 12 in semi intensiva ad Ascoli; 55 nel reparto Covid, 13 in semi intensiva e 14 in terapia intensiva a San Benedetto). Ventidue i ricoverati invece nella Rsa di Ripatransone. E ci sono sempre i 30posti letti messi a disposizione nella clinica Stella Maris. Se i contagi e i ricoveri diminuiscono purtroppo non altrettanto avviene con i decessi. Ieri sono morti per Covid altri tre anziani: una donna di 85 anni di Castel di Lama, un uomo di 87 anni di Monteprandone e una settantottenne di Spinetoli.