Emergenza ospedali, in alcuni restano solo 10 posti letto per i malati Covid. No dei privati. Tracciamento fai-da-te con gli Sms

Emergenza ospedali, in alcuni restano solo 10 posti letto per i malati Covid. No dei privati. Tracciamento fai-da-te con gli Sms
di Mario Paci
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Giovedì 19 Novembre 2020, 04:55

ASCOLI - Eguagliato purtroppo il record di decessi in un giorno dall’inizio della pandemia. Ieri ci sono stati altri sei decessi: quattro ascolani di 77, 95 (due) e 82 anni, un folignanese di 82 e un’anziana spinetolese di 87 anni; 49 i e positivi. Come mai un numero così basso di contagi? Il motivo è da ricercare nei tamponi molecolari che stanno scarseggiando.

Per questo motivo, come ha confermato il primario del laboratorio di analisi, Fortunato, si stanno processando almeno i test antigenici rapidi ma che sono meno attendibili rispetto ai molecolari. 


I ricoveri
Nel solo capoluogo di provincia, come ha ammesso il sindaco Fioravanti, ci sono 1300 positivi, 650 a San Benedetto, 130 a Folignano, 125 a Grottammare. I posti letto in terapia intensiva sono esauriti da giorni, mentre stanno terminando anche quelli in sub intensiva. Il direttore Milani, con il pallottoliere, sta cercando di trovarne altri sei. Sono 92 i ricoverati Covid nei due ospedali (e 20 alla Rsa di Ripatransone) i reparti sono sotto pressione, 2689 le persone in isolamento domiciliare e ieri altri due operatori sanitari (uno a »medicina) infettati? Dove saranno reperiti eventuali posti letto? È stato chiesto aiuto alle cliniche private (Stella Maris, Villa Anna) che al momento hanno risposto picche, nonostante un accordo sottoscritto a livello nazionale. Basteranno i 10 posti letto rimasti liberi di medicina a San Benedetto? Tutti incrociano sperando in un calo dei contagi. È comunque possibile assistere a questo stillicidio senza che venga presa una misura più restrittiva? 


Gli ospedali
«Il quadro è molto più grave di quello della prima ondata - rimarcano Canzian, Nardini e Sfratato della lista civica Ascolto & Partecipazione - E se ascoltiamo direttamente medici ed infermieri del Mazzoni la questione si fa ancora più cupa.

Pazienti parcheggiati, anche se per poco, nelle auto ed ambulanze fuori dal pronto soccorso; Obi e Murg piene di pazienti Covidi in attesa di trasferimenti sempre più problematici. Il reparto di malattie infettive – Pneumo, collocato nella palazzina del trasfusionale è al completo; ci sono pazienti intubati, provvisoriamente” sistemati in sala operatoria. Insomma, la struttura è al collasso, gli operatori sono al limite, già storicamente sotto organico, rischiano contagi che ne assottigliano ancora di più il numero, turni massacranti con richiesta di turni aggiuntivi di quattro ore oltre il proprio turno. C’è qualcosa che non torna in tutto questo! Oggettivamente siamo in una condizione peggiore che nella primavera scorsa: avevamo il lockdown è vero, ma pochi malati e vittime. Sindaci, consiglieri e assessori regionali hanno la responsabilità delle scelte e non possono ripararsi dietro “le scelte dei tecnici».


Tracer e tamponi
Con la catena dei contatti impossibile da rintracciare, causa aumento dei contagi, l’Area vasta ricorre ai sistemi informatici. Chi è positivo riceve un Sms con il quale si chiede di fornire una lista dei contatti delle ultime 48 ore da girare al Sisp. Ma la telefonata dei tracer (rintracciatori) arriva purtroppo dopo qualche giorno e quindi sta al positivo rintracciarli per indurli a mettersi in quarantena. E poi ci sono i sindaci che non si affidano alla provvidenza. Come quello di Folignano, Matteo Terrani, che a spese del Comune ha avviato un screening su tutto il personale scolastico e studenti della media dove sono avvenuti i contagi. Altrettanto hanno fatto i sindaci di Offida e Comunanza. A Venarotta e Acquasanta sono arrivati i bus sanitari per effettuare i tamponi. Aiutati che Dio ti aiuta. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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