"Turni massacranti degli infermieri all'ospedale", il sindacato minaccia il ricorso all'ispettorato del lavoro

L'ospedale Mazzoni
L'ospedale Mazzoni
di Alessandra Clementi
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Sabato 7 Gennaio 2023, 03:45

ASCOLI O Sforato il tetto massimo dei turni di pronta disponibilità da parte degli infermieri dell’Ats 5. Di conseguenza il Nursind ha impugnato carta e penna scrivendo alla commissaria Vania Carignani, al direttore sanitario Giancarlo Viviani e ai direttori di dipartimento lanciando un ultimatum che se non rispettato si passerà a ulteriori azioni. Sono già stati presentati due esposti all’Ispettorato del lavoro per questi sforamenti. 

 
L’ultimatum


«In merito ai problemi delle distribuzioni dei turni di pronta disponibilità negli ospedali Mazzoni e Madonna del Soccorso, tenendo conto l’articolo 44 del contratto di lavoro che prevede come per ogni dipendente non possano esserci più di sette turni di pronta disponibilità, denunciamo come i turni programmati e firmati ufficialmente dalla parte datoriale per il mese di dicembre 2022 e gennaio 2023, presentino già un numero superiore alle sette reperibilità mensili».

Denuncia che arriva dal Nursind attraverso il suo segretario Maurizio Pelosi il quale ricorda: «L’articolazione dell’orario di lavoro persegue i seguenti obiettivi: ottimizzazione delle risorse umane; miglioramento della qualità della prestazione; ampliamento della fruibilità dei servizi in favore dell’utenza particolarmente finalizzato all’eliminazione delle liste di attesa».

Da qui l’invito rivolto ai direttori, ciascuno per le proprie competenze, a porre in essere tutte le azioni necessarie al fine di rispettare quanto previsto dal dettato contrattuale, fermo restando che nel caso dovesse perdurare una situazione di irregolarità nella distribuzione dei turni di pronta disponibilità, il sindacato avvierà ogni azione consentita a tutela dei lavoratori. 


L’ospedale unico


Intanto prosegue la discussione intorno al nuovo ospedale a Ragnola. Questa volta è il partito provinciale a pronunciarsi. «L’ubicazione del nuovo ospedale a San Benedetto evidenza ancora una volta la miopia dell’attuale classe politica regionale e locale, del tutto incentrata sull’assecondare interessi campanilistici. L’edificazione di una nuova struttura in zona Ragnola, che peraltro risulta particolarmente critica dal punto di vista urbanistico, andando a congestionare una zona già sovraccarica di traffico specialmente nel periodo estivo, non pare corrispondere ad alcuna visione complessiva di sanità nel Piceno. Sarebbe valsa la pena rivalutare l’ipotesi del plesso unico in zona extraurbana, baricentrico rispetto agli attuali due plessi e capace di perseguire economie e specializzazioni nell’erogazione dei servizi e, per questa via, essere attrattivo per le migliori professionalità».

Subito la nomina dei direttori delle Ast. Richiesta che arriva da Orgoglio civico all’indomani dell’investitura dei nei commissari. «L’Ast Ascoli - San Benedetto – afferma Orgoglio - non può permettersi un lungo commissariamento e nemmeno attendere fine marzo per avere il direttore generale. Il gap programmatico negativo, provocato in questi ultimi 20 anni, può essere riconvertito solo attraverso una stabilità gestionale».

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