Green pass falsi, sequestrati 7mila euro in contanti in casa del medico arrestato

Il carcere di Montacuto dove è stato trasferito il medico
Il carcere di Montacuto dove è stato trasferito il medico
di Luigi Miozzi
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Sabato 8 Gennaio 2022, 05:00

ASCOLI - È rimasto in silenzio davanti giudice. Giuseppe Rossi, il medico arrestato martedì scorso perchè sospettato di aver rilasciato Green pass senza aver inoculato i vaccini, in video collegamento dal carcere di Montacuto, non ha risposto alle domande del giudice Annalisa Giusti durante l’interrogatorio di garanzia avvelendosi della facoltà di non rispondere. Rossi, assistito dall’avvocato Laviania Tarli ha nominato come difensore di fiducia anche il penalista Umberto Gramenzi. 


I due legali stanno ora valutando l’eventualità di presentare istanza al tribunale del Riesame per chiedere gli arresti domiciliari per il proprio assistito.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti ha una validità di 40 giorni giustificata dal giudice con le esigenze investigative. «Le sue condizioni di salute non sono compatibili con la detenzione carceraria - ha evidenziato l’avvocato Lavinia Tarli -. Ha problemi importanti e, per questo chiederemo che possa tornare presto a casa».

Il medico si trova ora rinchiuso nel carcere di Montacuto poichè, a causa del Covid e dei contagi riscontrati all’interno, non è al momento possibile trasferirlo nella casa circondariale di Marino. «L’ho trovato fisicamente provato - ha riferito l’avvocato Tarli - e anche psicologicamente non ha ancora realizzato l’intera vicenda. Ma quello che ci tiene a far sapere è che non è un no vax. Anzi, lui stesso si è vaccinato così come hanno fatto sua moglie e i loro otto figli». Si è avvalso della facoltà di non rispondere anche Maurizio Strappelli, uno dei 73 indagati per falso in concorso con il medico che, però, è stato arrestato e posto ai domiciliari perchè, secondo la Procura di Ascoli che ha coordinato le indagini, sarebbe lui il presunto intermediario tra il medico e i pazienti. «La decisione di non rispondere alle domande del gip nasce dalla necessità di prendere visione di tutti gli atti dell’indagine - spiega il difensore, l’avvocato Stefano Pierantozzi -. Da quanto ho avuto modo di apprendere, ritengo che il mio assistito debba avere lo stesso trattamento degli altri indagati poiché non può in alcun modo essere considerato il presunto intermediario». 


Nel frattempo, emergono altri particolari dell’inchiesta. Quando martedì mattina i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Ascoli hanno arrestato il dottor Rossi, hanno rinvenuto e sequestrato quasi settemila euro. Separati all’interno di alcune buste, i militari dell’Arma hanno trovato quasi 7mila euro in banconote da 20, 50 e 100 euro; soldi che sono stati posti sotto sequestro e che ora sono oggetto di approfondimenti investigativi per accertare l’eventuale correlazione con l’inchiesta e con il rilascio delle certificazioni che avrebbero consentito ai 73 indagati di ottenere il Green pass senza vaccinarsi.

Al momento, la Procura di Ascoli ha ipotizzato nei suoi confronti i reati di peculato per aver prelevato le dosi e essersene disfatto senza averle somministrate; falso in atto pubblico per aver attestato l’avvenuta vaccinazione e aver consentito l’ottenimento del Green pass infine per tentata truffa aggravata nei confronti dell’Asur per aver percepito gli emolumenti previsti per ciascuna dose di vaccino somministrata. 

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