Piceno Consind ingaggia gli 007 per stanare chi non paga i servizi

Piceno Consind ingaggia un’agenzia investigativa per stanare chi non paga i servizi
Piceno Consind ingaggia un’agenzia investigativa per stanare chi non paga i servizi
di Luca Marcolini
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Mercoledì 26 Luglio 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 11:32

ASCOLI - Passa attraverso un’agenzia d’investigazione privata l’operazione avviata da Piceno Consind – e in gran parte condotta a buon fine – per inviare fatture e richieste di pagamento, con relativa documentazione, ad alcuni utenti, quindi qualche decina di aziende, in debito rispetto ad alcuni pagamenti per servizi erogati dal consorzio. Un’azione insolita quanto efficace quella posta in essere dall’ente consortile che gestisce aree e servizi in zona industriale e che, a fronte dell’impossibilità di individuare recapiti per contattare titolari o amministratori aziendali chiamati ad assolvere alle spettanze richieste da Piceno Consind ha trovato una via originale quanto utile per risolvere il problema. 


 
Dopo una serie di inutili tentativi, anche attraverso la ricerca di indirizzi di posta elettronica o di indirizzi e-mail aziendali per poter arrivare a contattare queste utenze aziendali per inoltrare fatture per servizi erogati e richiedere i relativi pagamenti, Piceno Consind – attraverso una specifica delibera del comitato direttivo – ha deciso di provare a rintracciare queste attività presenti nelle aree industriali di competenza affidando un incarico a una società specializzata in investigazioni, con sede operativa lungo la vallata del Tronto, «finalizzato al reperimento degli indirizzi di residenza di taluni utenti del Piceno Consind». Un passaggio che si è deciso di effettuare proprio per andare oltre le normali procedure di ufficio, viste le difficoltà emerse nel recuperare i recapiti. Affidandosi, dunque, a una struttura specializzata proprio nelle ricerche e nelle investigazioni per andare a individuare le modalità più efficaci per raggiungere tali utenze e per poter inviare loro le fatture per servizi erogati da pagare all’ente consortile. Ed in tal senso, come detto, pattuendo anche un corrispettivo in base ai risultati ottenuti, si è arrivati gradualmente all’individuazione di molti di questi utenti che risultavano irrintracciabili dal punto di vista formale. Piceno Consind, dunque, è riuscito a inserire un ulteriore tassello nella strategia di ottimizzazione di tutte le risorse da recuperare sia dal punto di vista economico che dal punto di vista patrimoniale con il recupero di capannoni e immobili inutilizzati da tempo. 
 
Quella del recupero di capannoni inutilizzati da almeno tre anni nella zona industriale ascolana e negli altri agglomerati, dunque, non si ferma. Con Piceno Consind che continua a credere nella possibilità di recuperarli e poi cederli ad aziende già presenti che vogliono ampliarsi o a nuovi potenziali investitori, dopo il primo passo compiuto con il riacquisto dell’immobile della B&B Italia (che ha visto ricorrere al Tar la società proprietaria) attraverso le procedure previste dalla legge 448, scalando tutte le somme dei contributi ottenuti in passato dall’azienda. 
 
Ma, aldilà del singolo caso, l’obiettivo dell’ente consortile resta quello di riuscire a riacquisire – attraverso la normativa in materia - e reimmettere sul mercato quegli stessi immobili o aree per potenziali investitori nella zona industriale ascolana.

A dimostrarlo anche l’incarico affidato successivamente per richiedere la stima del valore di altri immobili al fine di poter valutare se portare altre procedure di riacquisto sempre con la legge 448. Inoltre, nel frattempo, si stanno vagliando altre ipotesi per il recupero di ulteriori aree e immobili inutilizzati dalle aziende proprietarie, nel territorio di competenza, sempre per una loro vendita a possibili imprenditori interessati.  

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