Ascoli, assegno d’inclusione: accolte 140 richieste, iniziate le erogazioni. L’assessore: «Si sottoporranno ad un colloquio per l’attività formativa»

Massimiliano Brugni
Massimiliano Brugni
di Luca Marcolini
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Sabato 10 Febbraio 2024, 02:20 - Ultimo aggiornamento: 11:28

ASCOLI - Porte aperte ufficialmente anche ad Ascoli, con le prime 140 domande accolte dall’Inps, all’era degli assegni di inclusione. Ovvero alla nuova formula di sostegno economico a chi è in difficoltà, sia dal punto di vista occupazionale sia sociale, che di fatto manda in pensione il reddito di cittadinanza. Una nuova direzione che passerà, come fulcro di tutto il percorso previsto dalla nuova misura, attraverso l’Ambito sociale (l’Ambito XXII nel caso di Ascoli e Comuni limitrofi).

Un sostegno economico (variabile in base a determinati parametri) che potrà essere erogato a nuclei familiari con minori, con persone anziane o persone non autosufficienti e assistite dai servizi socio-sanitari e che non dovranno avere un reddito familiare Isee superiore a 9.360 euro.

Inoltre, i beneficiari avranno anche l’obbligo di svolgere specifiche attività formative. L’assegno potrà essere erogato per 18 mesi con possibile rinnovo per ulteriori 12 mesi.

Le prime richieste

Il cambio di rotta, sul fronte del sostegno economico alle famiglie più fragili e con problemi occupazionali-sociali, è iniziato sotto le cento torri. Come conferma l’assessore comunale alle politiche sociali Massimiliano Brugni che sta seguendo da vicino, insieme al sindaco Marco Fioravanti, questa transizione verso le nuove modalità di aiuti alla popolazione, sono già state sbloccate dall’Inps le prime 140 domande accolte in quanto in linea con parametri e requisiti previsti. «Sono 140 – rimarca l’assessore – le richiesta recepite dall’Inps con altrettanti beneficiari che ora riceveranno il sostegno economico previsto. Ma questa nuova scelta, rispetto a quanto avveniva con i redditi di cittadinanza, vedrà negli Ambiti sociali e quindi indirettamente i Comuni il fulcro del sistema. Ovvero coloro che hanno conoscenza diretta delle famiglie in difficoltà sul territorio. E si accompagneranno i nuclei familiari lungo tutto il percorso, anche formativo».

Le procedure

Le domande, come detto, dovranno essere presentate all’Inps, sia con modalità telematica utilizzando le credenziali Spid o Carta nazionale dei servizi o carta di identità elettronica, oppure attraverso un patronato o Centri di assistenza fiscale. «La procedura prevede – aggiunge l’assessore Brugni – dopo la verifica delle richieste e l’accoglimento da parte dell’Inps, il via all’erogazione dei sostegni economici. E dal momento della presentazione l’Ambito sociale avrà un tempo massimo di 120 giorni per poter chiamare ogni beneficiario per un colloquio di approfondimento e verifica ulteriore di requisiti, parametri e informazioni per prevedere l’attività formativa da svolgere analizzando i percorsi più idonei anche in prospettiva di reinserimento lavorativo. Ovviamente per certe tipologie di persone non saranno richieste queste attività bensì si procederà con possibili percorsi di tipo sociale e socio-sanitario. In tal senso ci sono già stati primi incontri organizzativi con tutti i servizi dell’Azienda sanitaria territoriale che dovranno collaborare».

I requisiti

Destinatari dell’assegno di inclusione potranno essere i nuclei familiari con minorenni, nuclei con persone disabili o con persone anziane (almeno 60 anni), nuclei con componenti in condizioni di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificati dalla Pubblica amministrazione. Tra gli ulteriori requisiti previsti ci sono un reddito familiare Isee in corso di validità non superiore a 9.360 euro e residenza di almeno 5 anni in Italia per tutti i componenti familiari. Oltre agli obblighi formativi.

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