ANCONA «Non sarà un cantiere facile», avverte Stefano Tombolini, quasi a mettere le mani avanti sui tempi, che pure sono stringenti: la deadline è fissata per il 30 marzo 2026 ed entro il giugno successivo dovrà essere perfezionato il collaudo, pena la perdita dei finanziamenti ex Pnrr da 5.336.200 euro, che coprono quasi interamente il costo dell’intervento per 5.869.820 euro.
Le difficoltà
A complicare l’operazione di rinascita del Mercato delle Erbe è la ferrea volontà degli operatori di restare all’interno della struttura in ferro e ghisa eretta un secolo fa dagli operai del cantiere navale utilizzando in parte il metallo delle imbarcazioni austriache cedute all’Italia a titolo di risarcimento dei danni della Prima guerra mondiale.
I volantini
Dopo tanta attesa, ci siamo: dall’8 gennaio l’impresa edile incaricata prenderà possesso dell’area, anche se i lavori veri e propri scatteranno verso febbraio. Il Comune distribuirà volantini a residenti e commercianti della zona interessata per illustrare l’intervento, con tanto di mappa. Corso Mazzini sarà interdetto al traffico tra via Marsala e piazza Roma, ma sempre fruibile dai pedoni. Nel tratto tra la stessa piazza Roma e il Mercato delle Erbe sarà creata un’area dedicata al carico-scarico dalle 7 alle 14 dedicata agli esercenti muniti di permesso rilasciato dalla polizia locale. Nella stessa fascia oraria verranno contingentati i parcheggi in via Carducci: parte di questi saranno riservati agli operatori autorizzati. L’accesso al Mercato delle Erbe sarà sempre dall’ingresso principale. I ponteggi verranno allestiti inizialmente sul lato sinistro della facciata.
«Poi si lavorerà all’interno - spiega l’assessore Tombolini -, su una metà della struttura. Il cantiere verrà di volta in volta cinto con pannelli in cartongesso, lasciando fruibili gli stand degli operatori. Completato il pianterreno, si procederà con il soppalco che verrà incapsulato: i box verranno ampliati e sostituiremo tutti gli infissi». Ma il Mercato delle Erbe non può fermarsi a un restyling di facciata. «La vera sfida è dare valore a questa imponente opera di riqualificazione, individuando un progetto commerciale - sottolinea Tombolini -. L’idea è realizzare una struttura con un taglio diverso e un uso innovativo, che non si limiti a vivere solo al mattino. In questo senso occorrerà stimolare la fantasia e l’impegno degli operatori, sulla base di un progetto commerciale che dovrà essere pensato dalla giunta». L’obiettivo - molto ambizioso - è realizzare un Covent Garden in chiave dorica, con un’offerta H24 e 7 giorni su 7: non un semplice mercato, ma un centro d’aggregazione in grado (anche) di esaltare le eccellenze gastronomiche locali.