Ancona, a piazza Cavour gli archi della vergogna: guano, sporcizia e degrado

Ancona, a piazza Cavour gli archi della vergogna: guano, sporcizia e degrado
Ancona, a piazza Cavour gli archi della vergogna: guano, sporcizia e degrado
di Federica Serfilippi
4 Minuti di Lettura
Martedì 23 Agosto 2022, 05:55

ANCONA - Le mattonelle del pavimento sono luride e sconnesse. La muratura degli archi è piena zeppa di graffiti e dove non arriva la mano dei vandali c’è quella del tempo, con pezzi di intonaco pronti a staccarsi come in un puzzle guidato dall’incuria. Il naso all’insù regala un soffitto con lampadari coperti quasi interamente dal guano dei piccioni. Ci si può girare a destra, a sinistra, guardare in basso o nel senso opposto ma si fa fatica a trovare uno spiraglio immacolato. Perchè sotto i portici di piazza Cavour l’immagine del degrado è a 360 gradi.

E non è un’immagine certo nuova.

La situazione desolante va avanti ormai da anni dato che soluzioni definitive per risolvere il problema non sono mai state formalizzate. La criticità diventa fragorosa se si pensa che ogni domenica, proprio sotto quei portici degradanti, si fermano migliaia di turisti della Msc Fantasia. 


La navetta


Il terminal della navetta che fa da transfert ai croceristi è posizionato sulla parte destra (lasciandosi alle spalle la statua di Cavour e guardando verso corso Garibaldi) della fila di archi. Una pessima cartolina per chi visita una città che millanta accoglienza e vocazione turistica. Piazza Cavour (escluse alcune panchine vandalizzate con i pennarelli) è tenuta come un gioiellino dal giorno dell’inaugurazione del restyling. Il boulevard principale dello shopping ha beneficiato della rimozione delle inutili isole tecnologiche. Ora, si può alzare l’asticella del decoro pulendo finalmente quei portici horror e dando un senso all’accoglienza? Ieri mattina, attorno a mezzogiorno, abbiamo fatto un giro lungo i due porticati. In cinquanta metri si salvano sei colonne: tre protese verso corso Mazzini, altrettante verso corso Stamira. In mezzo, una passeggiata ad ostacoli tra mattonelle sconnesse, graffiti e guano dei piccini. Proprio gli escrementi sono una delle insidie più pericolose per i passanti. Poco o niente hanno fatto gli spuntoni installati sui cornicioni, perchè alcuni piccioni sono comunque riusciti a intrufolarsi e, addirittura, a nidificare. Se non si sta troppo attenti, si rischia pure di essere investiti dagli escrementi. La sporcizia, ovviamente, si va a depositare sulle piastrelle del pavimento, già abbastanza dissestato di suo. 


I writer


I writer non hanno mai dato tregua ai muri dei portici. Alcuni commercianti, di tanto in tanto, puliscono sborsando soldi di tasca loro. Tempo pochi giorni e i vandali e le loro bombolette tornano in azione. Alcune scritte sono lì da tempo immemore, e lo si capisce dai colori ormai sbiaditi, altre risultano essere più recenti. Il risultato è un colpo d’occhio che non fa onore al centro di un capoluogo di regione con uno dei porti più importanti dell’Adriatico. La scarsa manutenzione dei portici la si vede anche nell’intonaco scrostato dei piloni, dove si intravede ormai la muratura di sostegno. E dire che sotto gli archi di piazza Cavour ci sono anche delle attività di ristorazione e lo studio legale del sindaco Valeria Mancinelli. 

L'occasione sprecata


Gli archi rappresentano l’ennesima occasione sprecata di Ancona. Chi fa la classica passeggiata da mare a mare, partendo dal Passetto e transitando per piazza Cavour, perchè deve entrare in corso Garibaldi con un contorno tutt’altro che piacevole? È un peccato per i turisti, per i cittadini che amano Ancona e per i commercianti che hanno fortemente creduto nell’apertura delle loro attività sotto i porticati che, in altre città d’Italia (vedi Bologna e Padova), vengono tutelati e valorizzati. In fondo, per pulire e ristabilire un po’ di decoro, basterebbe davvero poco. Un esempio ce lo abbiamo proprio in casa nostra, a pochi chilometri di distanza: i portici di via Marconi, con annessa piazza del Crocifisso, freschi di verniciatura e restyling. È l’immagine di una città fresca, pulita, che vuole accogliere.

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