Mancinelli, l'ultimo miglio: «Torno a fare l'avvocato e aiuterò il centrosinistra. Sostengo Simonella, vi spiego perché»

Mancinelli, l'ultimo miglio: «Torno a fare l'avvocato e aiuterò il centrosinistra. Sostengo Simonella, vi spiego perché»
Mancinelli, l'ultimo miglio: «Torno a fare l'avvocato e aiuterò il centrosinistra. Sostengo Simonella, vi spiego perché»
di Lucilla Niccolini
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Giovedì 29 Dicembre 2022, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre, 15:10

Qual è il bilancio, sindaca Valeria Mancinelli, dell’anno che se ne va, che doveva essere l’anno della ripartenza?
«Le nuove, gravi emergenze – crisi energetica, aumento dei prezzi, difficile reperimento delle imprese, ritardi nelle forniture – hanno posto ostacoli e freni ai progetti in pista, che hanno pesato. Parlo dei cantieri: avrei voluto che procedessero più rapidi. Però, se considero la situazione dei lavori programmati da altre istituzioni, non posso che ritenermi soddisfatta». 

Un breve riepilogo si impone. 
«Col Bando Periferie tutti i lavori appaltati sono a buon punto.

Alcuni sono terminati, come ai portici degli Archi; via XXIX settembre è al rush finale; il complesso del Verrocchio è in avanzato stato di completamento». 


Quando parla di altre amministrazioni, a quali si riferisce? 
«La Politecnica, che ha acquistato l’immobile della Provincia nel 2018, appalterà i lavori solo nel 2023. E l’ex Umberto I: approvata dal Comune la variante urbanistica nel 2016, l’Asur disponeva di finanziamenti e progetto esecutivo. Non si sa ancora quando si chiuderà il cantiere. Non amo i confronti ma, se guardo in casa degli altri, l’amministrazione comunale può dirsi relativamente soddisfatta. E ora, intensificheremo gli sforzi per i progetti che saranno finanziati col Pnrr. Abbiamo a disposizione circa 54 milioni, che con altri fondi arrivano a 60». 


Per la riqualificazione del Mercato delle Erbe, per completare la Mole, per la Benincasa, il Palaveneto e Pinacoteca Podesti. 
«Non dimentichi i 25 milioni per l’elettrificazione del trasporto pubblico urbano. I lavori devono essere appaltati entro il 2023, e conclusi entro il 2026. Abbiamo posto le fondamenta per il futuro della città, con interventi che riqualificano importanti servizi ed edifici, traducono in fatti la transizione ecologica». 


In cima alla lista delle soddisfazioni? 
«I mercati: delle Erbe e del Piano. Del primo, un monumento dell’identità cittadina, che si avvale di 6 milioni del Pnrr, stiamo elaborando il progetto definitivo e i lavori saranno appaltati entro giugno. Per il secondo, si apre a febbraio il cantiere». 


Rimpianti? 
«Lungaggini, dovute al momento difficile, ma che non possono essere attribuite ai nostri uffici: senza integrazione di personale, si sono visti triplicare il lavoro in tempi strettissimi». 


Per le elezioni comunali del 2023, cosa consiglia alla sua coalizione? 
«La nostra forza consiste nella reale condivisione di un programma, ragionato e sottoscritto su questioni fondamentali, come l’uscita a Nord, l’attracco delle crociere, il trasporto pubblico elettrico. L’identità di idee la rende credibile per il governo futuro». 


I suoi auguri ad Ancona per il 2023?
«Che si voti scegliendo con senno la soluzione migliore per la città. Per realizzare i progetti del Pnrr, occorre che a guidarla siano quelli che li hanno ideati, e che sanno benissimo come si lavora. Per questo sostengo la candidatura di Ida Simonella». 


I suoi propositi per l’anno che verrà? 
«Ricominciare a fare l’avvocato. E spero di riuscire a dare il mio contributo per un altro cantiere aperto in Italia, quello del centro-sinistra».
 

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