Ida Simonella: «Io sindaca di Ancona? Sarebbe un onore. Ora uniti per battere la destra»

Ida Simonella: «Io sindaca di Ancona? Sarebbe un onore. Ora uniti per battere la destra»
Ida Simonella: «Io sindaca di Ancona? Sarebbe un onore. Ora uniti per battere la destra»
di Stefano Rispoli
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Lunedì 28 Novembre 2022, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 18:05

Ida Simonella, dunque sarà lei a sfidare il centrodestra alle elezioni amministrative del 2023: ha già in mente il piano d’attacco?
«Lasciatemi riposare un paio di giorni, per modo di dire perché domani (oggi, ndr) c’è già il consiglio comunale. Dovremo ragionare su una proposta strutturata, seria, incentrata su temi che riguardano la città, l’economia, il sociale. L’obiettivo dev’essere garantire lo sviluppo e tutelare al tempo stesso le persone in difficoltà. La destra si batte su questo, non agitando il fantasma del ritorno al Ventennio». 

I quattromila anconetani che hanno partecipato alle primarie hanno dimostrato di preferire la continuità alla novità: perché? 
«La continuità sta nel metodo, nel modo di approcciare la governance della città, ma anche nel porre nuovi obiettivi con i quali ho integrato il programma della coalizione: sono convinta che i cittadini abbiano voluto premiarmi proprio per questo». 
In cosa pensa di aver surclassato il suo sfidante Pesaresi? 
«Credo che gli anconetani abbiano riconosciuto in me competenza, capacità, volontà di tradurre in fatti una precisa idea di sviluppo della città, basata su una proposta autentica, genuina. Non ho puntato sulla narrazione di me stessa, ma su come sono fatta io e su qual è il metodo che mi ha accompagnato in questi anni, grazie al quale molte cose sono state mosse e altre dovranno essere realizzate». 
Qual è la sfida numero uno che da candidata sindaco sarà chiamata ad affrontare? 
«La più pressante è mettere a terra le risorse economiche che arriveranno dal Piano nazionale di ripresa e resilienza che ci consentiranno di trasformare la città in modo significativo, perseguendo anche una rivoluzione green». 
Dunque, che Ancona immagina?
«Sogno un capoluogo di regione più ricco, ospitale, attrattivo dal punto di vista turistico, ma anche più rispettoso dell’ambiente. C’è un treno in corsa che dobbiamo assolutamente agganciare: si chiama Pnrr». 
Cosa si aspetta, d’ora in avanti, da chi ha dato la propria preferenza al suo avversario alle primarie, Pesaresi? 
«Gli elettori di Carlo sono del centrosinistra: rappresentano un patrimonio di questa coalizione ed è evidente che questa sarà la fase in cui occorrerà ricompattarsi. Solo andando avanti sinergicamente, unendo le forze, si potrà battere la destra. È questa la sfida più importante». 
Quanto è contato il sostegno della sindaca Valeria Mancinelli e dei suoi colleghi di giunta? 
«Tantissimo. Mi sento di dover ringraziare tutti coloro che hanno avuto fiducia nel progetto e nella mia candidatura, che non era per niente scontata perché vengo da un contesto diverso da quello meramente politico. Ci sono persone che hanno corso per me con le proprie gambe, la loro voce è stata la mia, fuori dai supermercati, nei banchetti (si commuove, abbracciata da Simone Pelosi, segretario comunale del Pd, ndr).

Essere stata scelta dal centrosinistra per candidarmi a sindaca di questa città è un grande onore, che accolgo con enorme senso di responsabilità. La campagna delle primarie è stata vera, spesa sul campo da me e Pesaresi, che ringrazio, perché proprio con una sana competizione si cresce nell’ascolto e nella proposta». 

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