«Ho bisogno di operai ma nessuno vuole essere assunto. Penso anche di chiudere la ditta»

«Ho bisogno di operai ma nessuno vuole essere assunto. Penso anche di chiudere la ditta»
«Ho bisogno di operai ma nessuno vuole essere assunto. Penso anche di chiudere la ditta»
di Sabrina Marinelli
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Domenica 6 Febbraio 2022, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 10:21

SENIGALLIA  - Imprenditore disperato cerca due piastrellisti subito e a breve gliene serviranno altri. Ha lanciato degli appelli anche in Romania e Albania, spargendo la voce dopo aver fatto altrettanto in Italia, ma ancora niente da fare. «Ho un’azienda individuale alla Cesanella, in via Giotto, che si occupa di pavimenti e rivestimenti – racconta Giuseppe Vasallucci – e lavoro anche in quella di mio fratello a Pergola, adesso abbiamo bisogno proprio in quest’ultima di due piastrellisti con urgenza ma in totale ce ne servirebbero almeno quattro. Abbiamo cercato in varie regioni d’Italia, poi anche nel mercato estero soprattutto Romania e Albania da cui spesso arriva la manovalanza, ma senza successo». 


Con le agevolazioni fiscali introdotte ormai da tempo dal Governo, è aumentato il lavoro un po’ ovunque e c’è difficoltà a trovare operai disponibili. «Alcuni miei dipendenti erano originari della Puglia e sono tornati nella loro regione – racconta – adesso c’è lavoro anche lì e giustamente ora che hanno avuto questa opportunità si sono voluti riavvicinare alle famiglie, li capisco pure».

Per l’imprenditore siamo arrivati a questa situazione per una serie di fattori e non solo per la richiesta aumentata con le agevolazioni fiscali. 


«Ci sono lavori che nessuno vuole più fare – aggiunge Giuseppe Vasallucci – i genitori spingono i figli a studiare e quindi è più difficile trovare operai ma non è che tutti possono diventare medici o avvocati, c’è bisogno anche di chi svolge lavori pratici che sono necessari e richiesti come appunto i piastrellisti. A mio avviso anche il reddito di cittadinanza non aiuta perché chi lo percepisce, per non perderlo, preferisce non lavorare. È tutto un sistema che è sbagliato, lo stesso che non facilita i giovani ad uscire di casa e rendersi autonomi con un lavoro».

Adesso l’emergenza riguarda l’assunzione di due piastrellisti ma a breve ne serviranno altri, come minimo il doppio ma forse anche di più. «Sto meditando seriamente di chiudere – racconta l’imprenditore – perché è difficoltoso andare avanti così. Il lavoro c’è ma lo devo rifiutare perché non ho abbastanza operai per portarlo a termine. È davvero assurdo tutto ciò». Giuseppe Vasallucci ha sparso la voce anche in città. Poi si è allargato finendo anche in altre regioni, ma nemmeno il mercato estero è riuscito a soddisfare la sua richiesta.

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