Lavoro e giovani, Mastrovincenzo (Pd) sferza la Regione: «Serve un cambio di passo»

Lavoro e giovani, Mastrovincenzo (Pd) sferza la Regione: «Serve un cambio di passo»
Lavoro e giovani, Mastrovincenzo (Pd) sferza la Regione: «Serve un cambio di passo»
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Venerdì 12 Aprile 2024, 11:58 - Ultimo aggiornamento: 16:18

ANCONA - Giovani e lavoro, alle Marche serve un "cambio di passo" nella politica dei sostegni, dell'orientamento e degli inserimenti. A chiederlo è Antonio Mastrovincenzo (Pd), Vicepresidente Commissione Consiliare Sviluppo Economico e Lavoro.

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"L'ultimo Rapporto Excelsior sui fabbisogni professionali delle imprese nelle Marche - scrive infatti - non è affatto incoraggiante. La nostra non sembra essere una regione per giovani: nel prossimo trimestre sono previste 6.640 assunzioni in meno rispetto ad un anno fa, solo una su tre riguarderà i giovani under 30, solo una su cinque sarà stabile e addirittura solo una su dieci interesserà i laureati. Rispetto ai rapporti di lavoro stabili, questo monitoraggio non fa altro che confermare quanto da tempo affermiamo: i dati occupazionali nella nostra regione non sono rosei come si vorrebbe far pensare.
Aumentano gli occupati ma si tratta di contratti precari, mal retribuiti e di breve periodo (dati ISTAT); aumentano i lavoratori c.d. "somministrati" (3,5%) e "intermittenti" (13,5%) (dati Osservatorio Regionale Mercato del Lavoro).
Il Piano Triennale del Lavoro approvato dal Consiglio regionale a gennaio rappresenta una grande opportunità per le Marche da non sprecare assolutamente: 350.000 euro per lavoro e formazione da utilizzare in 3 anni sono davvero risorse ingenti.
Per quanto riguarda l'occupazione giovanile, in particolare va incentivata l'assunzione a tempo indeterminato e occorre promuovere forme di inserimento lavorativo dei neolaureati con progetti che coinvolgano le Università, attraverso borse di studio per dotto-rati di ricerca in ambiti strategici, per raccordare la ricerca accademica con il tessuto economico regionale e per raggiungere un duplice obiettivo: da un lato rilanciare l'innovazione delle imprese, dall'altro innalzare l'occupabilità dei giovani con elevato titolo di studio.
E' da rafforzare il rapporto tra Ufficio Scolastico Regionale, Atenei e mondo produttivo ed è indispensabile puntare su orientamento e formazione.
Rispetto al tema dell'orientamento, occorrono urgentemente Linee guida che tengano insieme istruzione, formazione e lavoro. Si deve lavorare sulle competenze dei giovani, occorre "educare" all'orientamento le famiglie, è necessario formare congiuntamente orientatori esterni alla scuola e orientatori interni, docenti e tutor, coinvolgendo associazioni datoriali e sindacali del territorio, promuovendo progetti a livello territoriale, realizzando tavoli provinciali.
Sulla formazione, la Giunta regionale deve valorizzare gli Istituti Tecnici Superiori con una adeguata campagna informativa tra i giovani, ampliandone l'offerta; gli ITS rappresentano una opportunità di assoluto rilievo e l'espressione di una strategia vincente di connessione delle politiche di istruzione, formazione e lavoro con le politiche industriali.
E' indispensabile rilanciare la filiera dell'istruzione e della formazione professionale, coinvolgendo tutti i soggetti protagonisti: dalle scuole agli enti di formazione, dalle parti sociali alle Università fino alle Fondazioni ITS.
Rispetto alla formazione on the job, se si vuole rendere più efficaci borse lavoro, borse ricerca e tirocini extracurriculari, devono essere coinvolte maggiormente le imprese.
Le Marche sono purtroppo ultime in Italia nella classifica per l'autoimprenditorialità giovanile. E' quindi necessario promuovere una cultura dell'imprenditorialità, serve maggior attenzione alle start up di impresa, attivando sportelli informativi sul territorio per i giovani che vogliono creare impresa e vanno progettati percorsi formativi per accompagnare il ricambio generazionale alla guida delle imprese.
La Giunta regionale deve dare risposte urgenti sull'occupazione giovanile, trasformando in fatti concreti quanto previsto nel Piano Triennale, frutto di un lavoro a cui anche il Gruppo del PD ha dato un contributo fondamentale di idee e proposte".

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