SENIGALLIA - Approvate dal consiglio comunale le modifiche della Tari, con la possibilità per le aziende di vendere ai privati i rifiuti da riciclare, pagando al Comune solo quelli da portare in discarica. Una follia per il sindaco, voluta dalla normativa nazionale. L’assessore al Bilancio ha invece esordito denunciando l’insabbiamento di un ammanco nel capitolo della Tari, che due ex responsabili della pratica non avrebbero comunicato all’ente.
Si tratterebbe di 1,2 milioni di euro, come riferito in commissione, arrivato ieri a 1,5 milioni. Soldi che si sono dimenticati di calcolare e quindi non erano stati inseriti nel bilancio 2020, come entrate della Tari pagate dalle famiglie. Una seduta calda quella di ieri non solo per il clima afoso ma per l’atmosfera che si è subito surriscaldata, portando più volte il presidente Bello ad intervenire.
«Gli aumenti della Tari sono nell’ordine dei 10 euro – ha spiegato Ilaria Bizzarri, assessore al Bilancio – poi se consideriamo il deliberato sbagliato dello scorso anno si arriva a 35 euro a famiglia. All’ufficio tributi sapevano ma non hanno detto nulla, hanno cercato di metterci una pezza e di insabbiarlo. Bisognerà accertare le responsabilità». Il consigliere Ludovica Giuliani ha così replicato. «I conteggi non vengono fatti a mano ma si avvalgono di un software. Mi dispiace per le parole molto forti che ha usato. L’errore commesso non è voluto dalle persone, inoltre è riportato a fine campagna elettorale perché a novembre c’era già la nuova Amministrazione».
Grave per l’assessore però non averlo riferito.
«Sui rifiuti la politica della Provincia ha fallito dando il peggio di sé – ha aggiunto il sindaco Olivetti -, siamo fuori legge perché non facciamo bandi da circa dieci anni sul servizio di raccolta, con continue proroghe. Finalmente la linea di Senigallia è passata e l’Ata ha deciso di fare un bando». Fatta questa premessa il primo cittadino è intervenuto sulla possibilità che hanno le utenze non domestiche di affidarsi ai privati per i rifiuti da riciclare. «Una manovra che ci taglierà le gambe – ha detto – perché l’eccessivo ricorso al privato ci danneggerà. Insieme ad altri sindaci scriveremo al Governo. La norma va rivista». La seduta si è conclusa con alcune mozioni rinviate in commissione per l’approfondimento.