Lettera choc del direttore della Rsa: «Senza sintomi, niente mascherine». La direttiva del marzo 2020, in piena pandemia, segnalata dalla Fondazione

La direttiva del marzo 2020, in piena pandemia, segnalata dalla Fondazione

Lettera choc del direttore della Rsa: «Senza sintomi, niente mascherine». La direttiva del marzo 2020, in piena pandemia, segnalata dalla Fondazione
Lettera choc del direttore della Rsa: «Senza sintomi, niente mascherine». ​La direttiva del marzo 2020, in piena pandemia, segnalata dalla Fondazione
di Sabrina Marinelli
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Venerdì 22 Ottobre 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 10:11

SENIGALLIA  - Bacchettato il personale della residenza protetta per anziani, gestita dal Fondazione Città di Senigallia, per l’uso improprio delle mascherine. Andavano indossate infatti solo in caso di sintomi e non sempre come, erroneamente secondo la direzione, facevano i dipendenti. La direttiva choc, diramata nel pieno e drammatico boom della pandemia, a tutti i dipendenti, costretti a lavorare senza protezione, è stata trasmessa al sindaco Massimo Olivetti. 
 
Si tratta di uno dei numerosi documenti che il Cda dimissionario ha fornito, ritenendolo un fatto grave. «Va segnalata una condotta tenuta dalla passata gestione durante l’emergenza Covid – scrive il Cda - e precisamente a marzo 2020 in pieno lockdown. L’11 marzo è stata affissa la circolare per tutti i dipendenti a firma del direttore. Da informazioni ricevute da alcuni dipendenti tale direttiva ha provocato una dura reazione soprattutto da parte di alcuni operatori socio sanitari, ribellatisi». Il personale non era d’accordo. Dall’ospedale di Senigallia ogni giorno arrivava un bollettino di guerra. Solo il 10 marzo erano morte tre persone e il Covid era più aggressivo che mai. I dipendenti avevano paura per sé e per gli ospiti. Pretendevano tutele ma sono stati costretti a lavorare senza protezione. Era vietato indossare le mascherine senza sintomi.

L’oggetto della direttiva è il seguente: comunicazione sul corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. «Essendo venuto a conoscenza dell’uso improprio delle poche mascherine a disposizione – scrive il direttore – rendo noto che l’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di indossare le mascherine solo se si sospetta di aver contratto il Covid e se si è presenza di sintomi quali raffreddore, ma di gola, tosse, febbre oppure se ci si prende cura di una persona con sospetta infezione da nuovo Coronavirus».

Il personale che si era ribellato era stato richiamato per l’uso improprio che consisteva nell’indossarla sempre. «In assenza dei sintomi l’uso della mascherina non è necessario – prosegue il direttore – e deve essere evitato per scongiurare inutili sprechi di risorse scarse e preziose. Voglio che sia chiaro che non è una questione di denaro ma di insufficienza di risorse, le stanno terminando anche gli ospedali. Utilizzare quando non necessario uno strumento di protezione non vuol dire fare prevenzione ma rischiare di non poterne disporre nel momento del bisogno».


Il sindaco Massimo Olivetti è rimasto stupito. «Oggi con tutto quello che è successo, con una pandemia da cui ancora non siamo usciti del tutto – commenta - apprendere che agli inizi veniva impedito l’uso costante della mascherina al personale, in una struttura per anziani, lascia davvero perplessi. Più in generale posso anticipare che tutto il materiale che mi è stato inviato dal Cda l’ho trasmesso al segretario generale. Qualora ravvisasse ipotesi di reato lo faremo avere anche agli organi inquirenti per le opportune indagini». Il Comune nomina il consiglio d’amministrazione della Fondazione su cui esercita un controllo che, alla luce degli atti trasmessi, è in corso.

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