SENIGALLIA - Aveva tentato di uscire fuori dalla discoteca con un bicchiere in mano, venendo fermato dal buttafuori. Ne era nata una discussione, terminata poi – sostiene la procura – con un’aggressione ai danni dell’avventore. Nella colluttazione, il cliente del locale aveva riportato una lesione al mignolo della mano, così grave da richiedere un intervento chirurgico per ridurre il trauma.
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A sei anni di distanza dalla querelle nata al Megà di Senigallia, il giudice Carlo Cimini ha condannato a tre mesi di reclusione, pena sospesa, l’addetto alla sicurezza, un 39enne.
Tutto si stava svolgendo tra la musica e il divertimento, poi qualcosa aveva innescato l’irreparabile. Mentre il 31enne stava andando fuori dal locale con un bicchiere di plastica in mano contenente un cocktail preso al bar, era stato fermato dall’imputato. «Non puoi uscire con la bevuta» avrebbe detto il 39enne. Chiedendo spiegazioni, e non ricevendone, l’avventore si era un attimo allontanato dall’uscita. Dopo poco ci sarebbe stato un secondo faccia a faccia.
E in quel frangente, stando a quanto denunciato, il buttafuori aveva strappato al senigalliese il bicchiere di mano, “stritolandogli” in maniera non intenzionale il mignolo di una mano. La serata per il 31enne era finita lì. La mattina successiva, la corsa al pronto soccorso per il dolore provato al dito e il gonfiore che non smetteva di diminuire. Alcuni giorni dopo era stato costretto a sottoporsi a un intervento chirurgico per ridurre la lesione riportata al mignolo, che aveva subito un distacco osseo. Dopo la fine del ricovero, la denuncia sporta ai carabinieri per risalire all’identità del buttafuori della discoteca e l’avvio delle indagini. La difesa ha sempre respinto le contestazioni.
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