SENIGALLIA - Blitz dei carabinieri sabato sera ad un banchetto di nozze dove è stato arrestato un ricercato. Si tratta di un 58enne di origini siciliane da anni residente in Germania, che doveva scontare una condanna definitiva emessa nel 2015. Ad eseguire l’arresto, avvenuto in una struttura ricettiva nelle campagne di Filottrano, sono stati i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Senigallia. L’uomo, ormai da anni residente in Germania, da qualche settimana era tornato a Senigallia per trascorre le vacanze con la famiglia.
Il raid
Era a casa di alcuni parenti, dopo un’intensa attività investigativa, i militari l’hanno fermato.
Probabilmente pensava che, trascorsi otto anni, nessuno l’avrebbe più cercato ma non aveva fatto i conti con i carabinieri che, notandolo nella casa di alcuni suoi familiari, residenti in zona, hanno iniziato a verificare se quell’uomo fosse davvero lui come poi è emerso. Ricordavano il suo caso pur essendo trascorso oltre un decennio dai reati contestati e hanno voluto approfondire avendo un provvedimento, emesso otto anni a seguito della condanna diventata definitiva, al quale sono riusciti a dare riscontro. Per lui è stata una sorpresa perché pensava probabilmente di passare inosservato, in caso contrario non si sarebbe esposto tanto, ma non è stato così e la sua vacanza senigalliese in occasione di un matrimonio di lontani parenti gli è costata l’arresto. Secondo quanto ricostruito dai militari proprio per sottrarsi alla reclusione, prima che venisse emessa la condanna definitiva, il 58enne si sarebbe trasferito in Germania dove si è rifatto nel frattempo una famiglia.
La latitanza
Non era più rientrato in città o almeno così pare perché nessuno l’aveva più avvistato. Alloggiava nella casa di alcuni familiari, quindi, non aveva dovuto fornire i propri documenti, cosa che avrebbe dovuto fare nel caso in cui avesse scelto una struttura ricettiva. Nessuno, pensava, avrebbe potuto sapere che era a Senigallia ma si sbagliava. I militari, avuta certezza che fosse proprio lui, sono intervenuti per un controllo che ha confermato l’identità dell’uomo. Era proprio il 58enne che avrebbe dovuto scontare una condanna di quattro mesi.
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