L’alluvionato restituisce il favore: ecco il fornaio che regala il pane a chi è in difficoltà

Devis Starnadori,
Devis Starnadori,
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Mercoledì 1 Aprile 2020, 07:40

SENIGALLIA -  Si alza nel cuore della notte Devis Starnadori, quando tutta la città dorme. Raggiunge il suo forno e inizia ad impastare per far trovare la mattina pane e dolci freschi e croccanti. Conosce bene la fatica e il sacrificio. Ha conosciuto anche la fame. Sa cosa vuol dire non poter lavorare e non avere uno stipendio per sfamare la famiglia. Quello che oggi accade a molti lavoratori autonomi. 


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Lui, da alluvionato, è stato aiutato dalla gente e vuole ora ripagare il favore, regalando il pane invenduto a chi è in difficoltà per la crisi provocata dal coronavirus. Ha iniziato lunedì. Lo imbusta e lo lascia sopra un tavolino fuori dal negozio. Ha deciso di chiudere nel pomeriggio per evitare che la gente andasse troppo in giro. Molti prodotti avanzano ma non vanno sprecati. Chi vuole può prenderli. «Ogni giorno dopo le 13 metto fuori dal mio negozio il pane rimasto invenduto – spiega il 51enne, titolare del panificio e pasticceria Starnadori di viale Mercantini 53 – per aiutare le persone che si trovano in difficoltà». Una condizione in cui sei anni fa si è trovato anche lui. Solo, con un’attività allagata, senza introiti. Si è rialzato grazie alla generosità della gente.

 

«Ho avuto un metro e sessanta centimetri di acqua dentro il negozio con l’alluvione – racconta – un disastro. Sono stato chiuso 20 giorni per sistemare il panificio e all’inizio anche i clienti erano pochi però ho stretto i denti e sono andato avanti anche grazie a chi mi ha aiutato, soprattutto i fornitori. So cosa vuol dire non avere nulla da mangiare». 

Per questo ha deciso di donare il pane fresco, che la mattina non viene venduto, a chi ha davvero bisogno. Lo mette fuori dal negozio dopo la chiusura, a disposizione di tutti. «Per i danni dell’alluvione non ho ancora ricevuto un centesimo – aggiunge Devis Starnadori –, mi avevano detto che sarebbe arrivato questo mese un contributo ma è tutto bloccato per via dell’emergenza sanitaria». Grande lavoratore Devis Starnadori. Nei momenti di difficoltà si è rimboccato le maniche ed è ripartito. Non sempre è facile ma lui ci ha creduto e non si è perso d’animo. Ha anche incontrato brave persone come lui che l’hanno aiutato. Da soli non sempre è facile rimettersi in piedi dopo una brusca caduta improvvisa, come era stata sei anni fa l’alluvione e come è stata adesso la pandemia, i cui effetti solo un mese fa nessuno avrebbe potuto immaginare in maniera così devastante anche sul versante economico. Il governo i fondi li ha stanziati e presto arriveranno per chi ha difficoltà, spesso legate proprio alle attività che devono rimanere chiuse e l’impossibilità di portare uno stipendio a casa. Intanto, in attesa che i soldi arrivino direttamente a chi ne ha davvero necessità, il panettiere di viale Mercantini tende una mano a chi ha fame. Molto conosciuto in città, svela un arcano sul suo nome. L’attività è infatti intestata a Devis Starnadori mentre tutti lo conoscono come Denis e così lo chiamano.

«Mi chiamo Devis, è questo il mio vero nome, anche se non l’ho saputo subito – racconta - tutti mi chiamano Denis.

Mio padre ha sbagliato nel registrarmi all’anagrafe quando sono nato. Mi sono accorto che non mi chiamavo Denis quando ho fatto i documenti. Ho così scoperto di chiamarmi Devis». Nella sua pagina Facebook continua ad utilizzare quello che ha creduto fosse il suo vero nome anche se l’attività riporta le generalità registrate all’anagrafe.

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