Scheletro di donna trovato al Pigneto, dallo zaino alla collana col crocifisso. Gli oggetti per identificarlo e una vecchia ferita

Continuano le indagini per stabilire l'identità della giovane donna i cui resti sono stati trovati il 30 giugno in via Ettore Fieramosca

Scheletro di donna trovato al Pigneto: gli oggetti utili per identificarlo e una vecchia ferita alla mandibola
Scheletro di donna trovato al Pigneto: gli oggetti utili per identificarlo e una vecchia ferita alla mandibola
di Redazione web
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Mercoledì 5 Luglio 2023, 23:16 - Ultimo aggiornamento: 23:17

Continuano le indagini per stabilire l'identità della giovane donna i cui resti sono stati trovati il 30 giugno in via Ettore Fieramosca in zona Pigneto a Roma. Potrebbe essere Andreea Rabciuc? La Procura, al momento, dice che non ci sono ancora elementi. Lo scheletro non aveva soltanto la collana al collo; i carabinieri hanno anche repertato un accendino provvisto di un involucro di colore blu riportante l'immagine del «Che Guevara». Ci sarebbero, inoltre anche elastici per capelli, di cui: due di colore nero e uno arancione, e due bracciali, uno in gomma di colore bordeaux, riportante la scritta visibile di colore bianco «Justo» e l'altro con perline in plastica di colore viola. La collana in metallo di colore argento che aveva al collo aveva anche un crocifisso. Sul luogo del ritrovamento è stato repertato anche uno zaino in tessuto di nylon di colore nero con tasca anteriore, chiuso da zip, ovviamente ossidate, riportante anteriormente le diciture cucite «Love Denny Rose». In prossimità del cadavere c'era anche un giubbotto imbottito smanicato, presumibilmente di colore verde, marca «Mustard».

Il medico legale ha individuato due placche mandibolari sul lato sinistro

Mentre si attende di stabilire la data e le cause del decesso, il medico legale che ha effettuato l'esame sui resti, ha individuato due placche mandibolari sul lato sinistro, che lasciano presumere una precedente frattura ossea.

Le indagini coordinate dalla procura di Roma continuano per far luce su quello che sembra essere diventato il macabro mistero dell'estate romana. Quella di rendere noti gli oggetti personali ritrovati, nella speranza che qualcuno possa riconoscerli, può tornare utile alle ricerche.

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