Ospedale di Senigallia, è in arrivo la seconda Tac: l’ex sala gessi ospiterà il macchinario

Ospedale di Senigallia, è in arrivo la seconda Tac: l’ex sala gessi ospiterà il macchinario
Ospedale di Senigallia, è in arrivo la seconda Tac: l’ex sala gessi ospiterà il macchinario
di Sabrina Marinelli
3 Minuti di Lettura
Giovedì 8 Dicembre 2022, 05:00

SENIGALLIA L’ex sala gessi ospiterà la Tac del Pronto soccorso. Se ne parla da svariati anni e, finalmente, dalle parole si passa ai fatti. Il direttore dell’Asur Nadia Storti, in qualità di facente funzioni di direttore dell’Area Vasta 2, ha infatti firmato, lo scorso 25 novembre, la determina per i «lavori di adeguamento locali per istallazione Tac presso il presidio ospedaliero di Senigallia».

Il sopralluogo

Nelle motivazioni del documento istruttorio l’ingegnere Francesca Ubertini, responsabile del procedimento, spiega che «è stata data indicazione di valutare l’area che in epoca pre-Covid19 era destinata a sala gessi e, a seguito del sopralluogo effettuato, è emersa la necessità di eseguire lavori edili ed impiantistici al fine di rendere i locali individuati idonei ad ospitare la nuova Tac».

L’arrivo del macchinario per il Pronto soccorso, così come la permanenza dell’Utic, sono state due garanzie fornite dall’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini al Comitato cittadino a difesa dell’ospedale, nel corso di un incontro a cui ha partecipato anche una delegazione dell’Amministrazione comunale, tra cui il sindaco Massimo Olivetti. «Sono stati stanziati 16 milioni di euro (fondi Pnrr) per la palazzina d’emergenza – le parole dell’assessore Saltamartini al Comitato - ad oggi ne occorrono 24 milioni per l’aumento delle materie prime, ma si farà». Ecco il motivo per cui ancora non sono partiti, invece, i lavori del nuovo edificio dove si dovrà spostare anche il Pronto soccorso. Intanto però arriva la seconda Tac in ospedale per evitare ogni volta di dover attraversare, seppure nei corridoi sotterranei, l’ospedale per portare un paziente dal Pronto soccorso a fare la Tac.

Il Comitato

«Soddisfatti dell’incontro monitoreremo nel tempo i fatti – riporta una nota del Comitato guidato da Silvano Cingolani Frulla -. Il primo grosso problema della sanità e che negli anni precedenti non sono stati formati i medici che servivano per il servizio sanitario nazionale, erano più i medici che andavano in pensione rispetto a quelli in servizio – prosegue ricordando le spiegazioni dell’assessore Saltamartini -. È in atto il cambiamento del piano socio sanitario, approvato nel gennaio 2020, che vedeva l’attuazione degli ospedali unici, cioè l’accorpamento di strutture e di conseguenza la chiusura di 14 ospedali. Questo perché, secondo il decreto ministeriale Balduzzi, che prevede un bacino territoriale di utenza di 150.000 abitanti, nelle Marche dovrebbero esserci 10 ospedali (invece di 14) ma ad oggi nessun ospedale è stato chiuso nella Regione».

Centro strategico

Saltamartini ha ribadito come Senigallia sia strategica essendo anche città turistica quindi l’ospedale verrà potenziato tramite il Pnrr, con il finanziamento delle borse di specializzazione e la risoluzione del problema del personale del Pronto soccorso. L’anno scorso, ricorda il Comitato, sono andate vuote mille borse di specializzazione per medicina di urgenza inoltre i medici in ruolo, non sostenendo più la situazione, vogliono lasciare. Per incentivarli la Regione ha chiesto al Ministero di sanare la discriminazione economica esistente con i medici delle cooperative.

© RIPRODUZIONE RISERVATA