Osimo, antifurto e ko e muletti come
arieti: ladri in una decina di ditte

Osimo, antifurto e ko e muletti come arieti: ladri in una decina di ditte
di Giacomo Quattrini
2 Minuti di Lettura
Venerdì 14 Giugno 2019, 04:10
OSIMO - Ladri scatenati nella zona industriale di San Biagio. Una decina le attività violate la notte tra martedì e mercoledì in via Monsignor Oscar Romeno, vicino all’isola ecologica di Astea. La banda, aiutata da un palo che ha permesso di evitare anche il controllo dei metronotte, ha disattivato gli impianti antifurto tagliando i cavi elettrici dei capannoni. Hanno compiuto il blitz di nuovo, come tre anni fa, alla Cbi Europe di Franco Catena. Stavolta nel capannone della linea basic Sherwood dove si trova una produzione di controsoffitti e mobili.
 
«Non abbiamo l’antifurto in quello stabilimento – ha raccontato ieri l’imprenditore - hanno messo tutto a soqquadro, aprendo cassettiere e rovistando ovunque, ma alla fine non hanno portato via nulla». I ladri hanno colpito poi nella palazzina dove si trova la casa funeraria Naof, ma «da noi – rivela il titolare Enrico Biondi - non sembrano essere entrati. Abbiamo consegnato le immagini della videosorveglianza ai carabinieri, speriamo siano utili». Hanno colpito però tutte le altre attività limitrofe a Naof. Come la clinica veterinaria San Biagio, dove sono entrati forzando l’ingresso e portato via parte del fondo cassa. Ma hanno violato forzando la vetrina anche il negozio Sos Parrucche, un laboratorio specializzato nella vendita di parrucche per malati oncologici. «Dentro – racconta il titolare Claudio Castellani- c’erano decine di parrucche di cappelli veri che hanno un valore importante, in tutto avrebbero potuto portar via 20.000 euro di parrucche, ma non hanno toccato nulla, evidentemente cercavano altro». Da Eurocavi, al civico 31 di via Mons. Romero, hanno forzato una porta sul retro e usato un muletto per sfondare una parete ed entrare in altri locali. I ladri qui hanno rubato attrezzatura da lavoro per centinaia di euro di valore, ma poco altro: semmai tanti danni, compreso l’impianto elettrico completamente manomesso per evitare eventuali spy-cam e sistemi d’allarme. Poi con quel muletto trovato da Eurocavi si sono fatti varco nell’adiacente deposito di abbigliamento, dove però si fa solitamente solo campionatura e dunque non c’erano oggetti di valore o fondo cassa. Da ArtEdil i malviventi sono entrati forzando una finestrella che dà sui locali usati come cucinino: «Hanno ribaltato tutto l’ufficio cercando evidentemente del denaro, alla fine – spiega il titolare- hanno portato via un furgone Iveco, ma quanto meno la produzione della falegnameria non è stata compromessa, anche se il danno è comunque pesante per una piccola attività come la nostra». Tra i tanti raid, in nessun caso risultano rubati rame o materiale informatico come pc. Solo del denaro e qualche attrezzo da lavoro oltre al furgone di ArtEdil. I carabinieri che hanno svolto i rilievi e stanno conducendo le indagini sono sulle tracce di una banda di professionisti alla ricerca di soldi o materiale da rivedere facilmente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA