Morosi delle utenze, aziende fornitrici senza pietà: 35 famiglie in Ancona senz’acqua calda

Prosegue la problematica legata ai forti rincari
Prosegue la problematica legata ai forti rincari
di Andrea Maccarone
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Martedì 4 Ottobre 2022, 03:10

ANCONA- Giro di vite delle compagnie di energia: per i condomini morosi scatta subito l’interruzione della fornitura. E’ successo in un complesso immobiliare di Collemarino alcune settimane fa, dove 34 famiglie sono rimaste per una settimana senza acqua calda. Poco male che sia accaduto in un periodo dell’anno in cui le temperature sono ancora gradevoli. Dovesse succedere in pieno inverno sarebbe una tragedia. Ma è questo lo scenario che si prevede all’orizzonte. E gli amministratori condominiali intravedono l’arrivo di uno tsunami di problematiche dovute agli enormi rincari energetici.

Un tempo i fornitori di energia si mostravano più tolleranti verso i condomini morosi. O per lo meno veniva rispettato un periodo massimo entro il quale si doveva regolarizzare la posizione. Mentre adesso il vento è cambiato: «Quest’anno i fornitori hanno già detto che non faranno da banca per i condomini morosi - spiega il dottor Franco Ciammitti, titolare della società Amministrazioni Condominiali - vanno dritti con la disdetta». 

E non è solo un avvertimento.

Ne sanno qualcosa i residenti delle 34 unità immobiliari di Collemarino che da un giorno all’altro si sono trovati senza acqua calda. «Dal mio punto di vista non sono ancora aumentati i casi di morosità rispetto all’anno scorso - afferma Simona Bastari, titolare di Condominio Felice - è invece cambiato l’approccio dei fornitori, perchè le stesse aziende produttrici non hanno i soldi per pagare nuove forniture». Quindi chiudono direttamente i rubinetti. 

Una delle maggiori difficoltà evidenziate dagli amministratori condominiali sta nel formulare i bilanci preventivi per il consumo energetico nei condomini con il riscaldamento centralizzato. «Ogni preventivo si costruisce sul consuntivo vecchio - spiega l’amministratore Massimo Ascoli - ma con i continui aumenti dei costi di energia diventa difficile fare una stima preventiva, dunque dobbiamo intervenire a consuntivo. In pratica ci troviamo tra l’incudine e il martello, cercando di far pagare il giusto alle famiglie a fronte di rincari enormi». Dunque gli amministratori devono presentare dei preventivi già lievitati, cercando di immaginare a spanne quale potrebbe essere la spesa per il nuovo anno termico. «Cerchiamo di presentare dei bilanci preventivi dove la voce energetica è la più consistente - spiega l’amministratore Andrea Ruello - soprattutto nei piccoli condomini con ascensore, il cui utilizzo incide parecchio sul consumo di elettricità». 

Chiarito lo scenario che si sta paventando, è evidente che il margine di manovra per attenuare il colpo del caro bollette è quasi nullo. A meno che non si rinunci a qualche ora di caldo durante la giornata. «Se prima nei condomini a riscaldamento centralizzato l’accensione era di 12 ore al giorno - spiega Simona Bastari - adesso abbiamo stabilito di ridurre a 7-8 ore al giorno». Al di là di tutte le strategie per abbassare lo spreco di energia, l’unica misura certa di risparmio è non accendere i riscaldamenti. «Sarà un inverno molto duro - incalza Bastari - e i fornitori senza pietà».

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