Fabriano, Madre Costanza è beata: guarì una neonata. «È stata la penna di Dio»

Fabriano, Madre Costanza è beata: guarì una neonata. «È stata la penna di Dio»
Fabriano, Madre Costanza è beata: guarì una neonata. «È stata la penna di Dio»
di Marco Antonini
3 Minuti di Lettura
Lunedì 10 Ottobre 2022, 03:05

FABRIANO Il cardinale Marcello Semeraro, inviato da Papa Francesco, ieri alle 17,30 nella cattedrale Basilica di San Venanzio, a Fabriano, ha beatificato madre Maria Costanza Panas, superiora delle clarisse cappuccine che, per tutta la sua vita religiosa, è vissuta nel monastero di clausura di San Bartolomeo, in via Cavour. La monaca, al secolo Agnese Pacifica, è nata il 5 gennaio 1896 ad Alano di Piave (Belluno) e morta il 28 maggio 1963 a Fabriano, dove è tutt’ora è sepolta.


La guarigione

Dopo il riconoscimento del miracolo è avvenuta la proclamazione da parte Congregazione delle Cause dei Santi. Il Decreto, infatti, è stato firmato dopo aver accertato la guarigione di una neonata (oggi adulta e presente alla celebrazione) di San Severino Marche affetta da “grave sofferenza fetale da anemia feto-natale ed emorragia cerebrale; insufficienza multiorgano”. Ora la madre badessa, di cui molti ancora ricordano la profondità delle sue corrispondenze epistolari, visto che ha fatto voto, nella sua vita, di scrivere sempre e solo di Gesù Cristo, è beata. Il grado successivo? Il processo canonico che porterà alla canonizzazione, per farla diventare Santa.


Clarisse da tutto il mondo


È festa per la diocesi di Fabriano e per tutte le clarisse che sono arrivate, da tutto il mondo, nella città della carta. Con il cardinale Semeraro hanno concelebrato il cardinale Edoardo Menichelli, il vescovo diocesano, Francesco Massara, l’emerito, Giancarlo Vecerrica, i religiosi e i sacerdoti della chiesa di Fabriano-Matelica. Presenti le autorità civili, politiche e militari. All’inizio della celebrazione mons.

Massara ha ricordato «che in cielo c’è una stella che brilla per l’umanità» e che la cerimonia «è un grande evento per la chiesa locale». Per il presule «la religiosa, punto di riferimento per molti sacerdoti della città e non solo, è una donna di Dio che ancora oggi parla al cuore dell’umanità». Massara ha poi ringraziato il pontefice per aver parlato della beata nel corso dell’Angelus domenicale. La penna e un suo scritto è la reliquia che è stata portata in processione in Cattedrale per la venerazione. La sua immagine è stata scoperta dopo che il cardinale ha letto in latino la formula di Beatificazione. 

I preziosi scritti

Nell’omelia il cardinale Semeraro ha fatto riferimento ad alcuni scritti della Beata dove Madre Costanza parla della Messa perché «nel rito vedeva il movimento di compassione e di infinita bontà di Dio». In un passaggio ha evidenziato come Madre Costanza Panas «ha creduto e si è donata: è stato il programma della sua vita». E rivolgendosi ai fedeli ha concluso: «Siate portatori di gratitudine per trasmettere la speranza». Il vescovo diocesano, monsignor Massara, al termine della celebrazione, ha ringraziato i presenti: «La chiesa è in festa. Madre Costanza è stata la penna di Dio: anche noi dobbiamo diventare una bella penna per scrivere la bellezza di Dio, dell’amore, della carità e del sentirsi cristiani». Le clarisse emozionate: «La santità di Madre Costanza è forte. Ha cercato Dio ogni giorno. Penna e libri sono stati suoi strumenti di grazia. Cogliamo nella sua storia un monito per andare avanti. Che la sua vita sia di esempio per tutti noi». La giornata di festa si è conclusa con l’Oratorio Sacro, dedicato alla Beata, diretto da don Umberto Rotili, in una chiesa parrocchiale della Misericordia gremita di fedeli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA