Ricognizione sul corpo della beata Mattia, sarà verificato lo stato di conservazione

L'urna contenente il corpo della beata Mattia
L'urna contenente il corpo della beata Mattia
di Monia Orazi
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Venerdì 15 Luglio 2022, 07:40

MATELICA - Sarà effettuata la ricognizione del corpo della beata Mattia Nazzarei per la verifica del suo stato conservativo. L’annuncio viene direttamente dal monastero di Santa Maria Maddalena e dal santuario della beata Mattia a Matelica, dove nella chiesa si conserva nell’urna il corpo della beata. 

 

Con un semplice avviso ai fedeli si spiega come a partire «dal 29 luglio l’urna con il corpo della beata sarà assente dalla chiesa per tutto il periodo necessario, per poi tornare a ricognizione ultimata nella sua collocazione sotto l’altare. Chiediamo a voi devoti e fedeli di accompagnare con la vostra preghiera i passi di questa importante ricognizione». La precedente ricognizione fu effettuata all’inizio degli anni Settanta del Novecento, fu analizzato anche il sangue della Beata. Nel 1973 il corpo viene traslato nell’attuale teca e un sacerdote dell’epoca, padre Antonio Riccardi, effettuò sulle spoglie un trattamento per rendere più efficace la conservazione del corpo. Il contenitore che protegge dall’aria i resti mortali della suora fu voluto dall’allora vescovo Macario Tinti nel 1973, perché il corpo era sottoposto ad essudazione di umore liquido. 

La scoperta del corpo rimasto intatto a distanza di secoli avvenne il 22 dicembre del 1758, quando si aprì la cassa in cui erano contenute le spoglie mortali della suora.

All’interno il corpo fu trovato in buon stato di conservazione, ma i panni di lino erano intrisi di umore sanguigno. Il fenomeno dell’essudazione si era ripetuto più volte sia nel 1800 che nel Novecento. In particolare intorno al 1921, al 1930 e nel 1957. Di nuovo nel maggio del 2014 si parlò di miracolo, vedendo sanguinare la reliquia della beata Mattia.

Si sparse la voce e per diversi mesi giunsero pullman da tutta Italia per ammirare il fenomeno. Alla Beata, che nacque a Matelica nel 1253 e fu clarissa nel monastero che porta il suo nome fino alla morte a 66 anni, i matelicesi sono molto devoti. Fu dichiarata beata nel 1765 è tuttora aperto il processo di canonizzazione. La certificazione dell’essudazione di sangue si era avuta il 13 settembre del 1972 con le analisi effettuate dall’Istituto di medicina legale dell’università di Camerino a seguito di indagine ematologica su 5 reperti. «Le macchie presenti in tutti i 5 reperti sono certamente costituite da sangue piuttosto invecchiato», fu la conclusione dell’esame.
 

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