Indagato il fidanzato di Andreea Rabciuc: Simone sotto torchio in caserma. Sequestrato anche un giubbotto sporco di sangue. Indagine a una svolta?

In 4 sotto torchio, sequestri al fidanzato Valentino. La chiave del giallo di Andreea Rabciuc nei cellulari
In 4 sotto torchio, sequestri al fidanzato Valentino. La chiave del giallo di Andreea Rabciuc nei cellulari
di Talita Frezzi
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Giovedì 14 Aprile 2022, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 09:09

JESI  - Svolta nelle indagini sulla scomparsa di Andreea Rabciuc, la 27enne di origini romene di cui si sono perse le tracce dal 12 marzo. Il nome del fidanzato, Simone Gresti, è stato iscritto nel registro degli indagati dal pm Irene Bilotta che l’ha messo sotto torchio nella giornata di ieri: il reato ipotizzato è sequestro di persona.

Andreea scomparsa da un mese: il fidanzato ascoltato dai carabinieri. Sequestrati l'auto, il casolare e una roulotte

Con lui la giovane aveva litigato durante una festa organizzata in una roulotte davanti ad un casolare sulla Montecarottese, posto sotto sequestro.

Un party a cui hanno partecipato Andreea, Simone, Francesco (proprietario del casolare con annesso podere agricolo) e Aurora, una ragazza loro conoscente, ospite di una comunità di recupero della Toscana. 


Da quella notte tra l’11 e il 12 marzo di Andreea si sono perse le tracce. I partecipanti alla festa ai microfoni di “Chi l’ha visto?” hanno riferito di aver visto la ragazza incamminarsi da sola, dopo una violenta lite, sulla Montecarottese, tra le 6,30 e le 7 di sabato. Ma nessuno l’ha vista. Ieri, una svolta importante, a un mese dalla scomparsa. Il sostituto procuratore Irene Bilotta si è recata alla caserma dei carabinieri di Jesi per sentire i tre giovani che per ultimi hanno trascorso la serata con Andreea, più una quarta persona: si tratta di Valentino, il fidanzato di Aurora, che sebbene non avesse partecipato a quel rave, risulterebbe persona informata dei fatti. 


Sono stati tutti sentiti singolarmente, come persone informate dei fatti e le loro dichiarazioni messe a verbale. Al termine degli interrogatori, Simone Gresti, convocato anche per notificargli il decreto di sequestro dell’auto, del cellulare, di un tablet e dei vestiti, è stato iscritto nel registro degli indagati, atto dovuto a garanzia del 43enne che potrà partecipare agli accertamenti tecnici che la magistratura disporrà nelle prossime ore. L’attenzione degli investigatori è puntata sui dispositivi elettronici in uso a Simone, sul telefonino di Andreea che il fidanzato aveva trattenuto con sé fino alla domenica pomeriggio, quando si era deciso a riconsegnarlo alla madre Georgeta dandole quindi adito a formalizzare la denuncia di scomparsa della figlia e sull’analisi delle chat, presenti e cancellate. 


«Quando la madre mi chiamava, sabato mattina, io dormivo - ha raccontato Simone ieri sera a “Chi l’ha visto?” -. Il telefono forse era online, ma io riposavo. Non era la prima volta che fuggiva. Litigavamo quasi tutti i giorni, ma non ci siamo mai fatti un occhio nero. E il cellulare me lo lasciava volentieri. A volte andava via e poi ritornava, anche senza il cellulare. All’inizio non la comprendevo. Le dicevo: se vuoi andare, vai. Ma poi tornava sempre. Lei era fatta così. Io non escludo niente, potrebbe esserle successo qualcosa, anche no: conoscendola, potrebbe essere sparita apposta. Potrebbe stare anche un mese o due senza farsi sentire, lei se ne frega di quel che dicono i giornali». 


Ieri i carabinieri hanno sequestrato il casolare sulla Montecarottese dove si è svolta la festa. Sigilli anche alla roulotte, al terreno agricolo e alle pertinenze. Sebbene nella prima fase delle indagini quei luoghi siano stati scandagliati anche con l’ausilio delle unità cinofile, ora potrebbero essere oggetto di analisi più approfondite. I militari si sono recati a Maiolati Spontini, a casa dei genitori di Simone (vive con loro) per sequestrare la sua auto, pc, tablet, cellulare e gli indumenti che il ragazzo indossava la sera della festa, tra cui un giubbetto sporco di sangue che, però, il 43enne sostiene sia il suo, frutto di un’aggressione subita in un bar qualche sera fa. Se dopo un mese di indagini, solo ora sono stati disposti i sequestri, probabilmente dalle analisi dell’analista forense Luca Russo devono essere emersi dettagli importanti.

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