Colpevole anche il fratello: seconda condanna per la coltellata nel regolamento di conti all'Arco Clementino

Colpevole anche il fratello: seconda condanna per la coltellata nel regolamento di conti all'Arco Clementino
Colpevole anche il fratello: seconda condanna per la coltellata nel regolamento di conti all'Arco Clementino
di Federica Serfilippi
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Mercoledì 9 Marzo 2022, 07:00

JESI - Tentato omicidio nei pressi dell’Arco Clementino: condannato anche il secondo aggressore. Il gup Alberto Pallucchini ha stabilito ieri mattina una pena di due anni e otto mesi di reclusione per un 21enne di origine brasiliana, da tempo residente a Jesi, e rimasto sempre indagato a piede libero per la scena di violenza consumatasi nel pomeriggio del 14 novembre del 2020.

Si tratta del fratello maggiore del ragazzo di 20 anni che è finito alla sbarra per primo, arrestato dalla polizia subito dopo l’aggressione con vittima un 21enne nigeriano.

Poche settimane fa, la Corte d’Appello ha confermato la condanna in abbreviato a quattro anni di reclusione. Il 20enne si trova attualmente ai domiciliari. In quanto a tenore della pena, è andata meglio al fratello di un anno più grande, difeso dall’avvocato Laura Versace. La procura, tenendo conto del rito abbreviato, aveva chiesto una pena pari alla condanna del 20enne. Il giudice ha riconosciuto l’attenuante per cui è stata tenuta in considerazione, come chiesto dalla difesa, la volontà dell’imputato di non concorrere in quello che è stato classificato come un tentato omicidio. Del resto, a mettere in pericolo la vita del nigeriano era stata la coltellata inferta dal fratello minore. La lama solo per pochi centimetri non aveva raggiunto uno dei due polmoni. Il maggiore, stando alla procura, aveva tramortito la vittima con una scarica di pugni. A descrivere la scena era stato un super testimone, ascoltato dagli agenti del Commissariato e della Squadra Mobile. Gli inquirenti hanno sempre ipotizzato che la violenza fosse da inquadrare come un regolamento dei conti. La colluttazione tra la vittima e i due fratelli brasiliani sarebbe avvenuta a causa di vecchi rancori, mai del tutto spariti. In particolare, il 20enne aveva sostenuto di essersi difeso con il coltello perché il nigeriano aveva con sé una bottiglia di vetro rotta. «Voleva aggredirmi e ho reagito» aveva detto l’imputato nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto davanti al gip. Prima del faccia a faccia all’Arco Clementino, ci sarebbe stata una discussione tra la vittima e il 20enne al Parco del Vallato, forse - ma è un’ipotesi investigativa che non ha trovato riscontri certi - per motivi connessi allo spaccio di droga. In un primo momento, il minore dei due fratelli era finito in carcere a Montacuto. Poi, il trasferimento ai domiciliari. Il 21enne è sempre rimasto libero: il gip aveva infatti rigettato la richiesta di misura cautelare avanzata dalla procura.

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