Andreea Rabciuc è un fantasma: dov’è finita? E' sparita da un anno, nessuna traccia

Andreea Rabciuc è un fantasma: dov’è finita? E' sparita da un anno, nessuna traccia
Andreea Rabciuc è un fantasma: dov’è finita? E' sparita da un anno, nessuna traccia
di Talita Frezzi
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Domenica 12 Marzo 2023, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 15:04

JESI  - E’ già passato un anno di silenzio e dolore, dentro il quale si sono perse le tracce di Andreea Rabciuc, una bella ragazza di origini romene sparita nel nulla nella notte dell’11 marzo, dopo una festa in una roulotte davanti a un casolare sulla Montecarottese. Andreea, campionessa di tiro a segno, lo scorso 7 dicembre ha compiuto 28 anni nella terra degli scomparsi. La mamma Georgeta Cruceanu nel ricordare tra le lacrime il giorno «più bello della vita», quello della nascita della sua creatura, ha soffiato sulle candeline rosa di una torta. 

 
Il desiderio
Un gesto simbolico, che avrebbe dovuto fare la sua Andreea nel festeggiare il compleanno.

Lo ha fatto la madre al posto suo, esprimendo l’unico desiderio possibile: riabbracciare sua figlia. «Ti voglio con me. Devi tornare dalla tua mamma». Ad oggi, dopo 12 lunghi mesi di ricerche, interrogativi e dubbi, le indagini sulla scomparsa di Andreea non si sono ancora fermate. Gli inquirenti non vogliono arrendersi a questo giallo difficilissimo. 


Le indagini 
La Procura di Ancona ha iscritto nel registro degli indagati al momento solo il fidanzato di Andreea, Simone Gresti, 44 anni. Nei suoi confronti, l’ipotesi di reato di sequestro di persona. E’ stato l’ultimo a vederla (erano insieme la sera della scomparsa, con loro anche l’amica Aurora e il proprietario del podere, Francesco) e avevano litigato in modo burrascoso. Simone le ha trattenuto il cellulare, dicendo poi agli investigatori di averla vista allontanarsi a piedi sulla Montecarottese in direzione Jesi. Ma della ragazza nessuna traccia. Perfino il fiuto dei cani molecolari del Gruppo Cinofili dei Carabinieri avrebbe perso le tracce di Andreea in corrispondenza della strada sterrata che esce dalla proprietà privata e si congiunge con la Montecarottese. I beni sequestrati a Gresti (la sua Audi, un computer, un giubbotto e 4 cellulari) restano a disposizione dell’autorità giudiziaria per le analisi tecnico/scientifiche di cui è stato incaricato il perito della Procura, l’analista forense Luca Russo.

Il difensore di Gresti, l’avvocato Emanuele Giuliani, ha presentato a dicembre un’istanza di dissequestro, ma è stata respinta dal magistrato. «Attendiamo, non possiamo fare altro. Simone appare tranquillo per quanto possibile - spiega il legale - ha ripreso la sua vita, il suo lavoro. Ma non vuol parlare di questa vicenda, dolorosissima anche per lui». 


Le ricerche sono state condotte in campi, ruderi, laghetti, ruscelli, pozzi e persino nella cava a valle, ispezionati dai Carabinieri, dalla Protezione civile, dai sommozzatori e i Vigili del fuoco ma anche dal pool investigativo della difesa coordinato dall’investigatore Andrea Ariola. Ricerche condotte per terra, acqua e perfino cielo, con i droni. Il fascicolo dell’inchiesta sulla scomparsa di Andreea è in mano al Pm Irene Bilotta, che con scrupolo e grande attenzione non vuol tralasciare alcun aspetto: le indagini preliminari sono ancora in corso, costante il contatto con la famiglia della giovane. Un’anima fragile, strattonata da uomini che pretendevano un ruolo nella sua vita e di cui lei si sentiva in balìa. Un’anima che vaga in un limbo dove vivi e morti si confondono. Andreea, dove sei? 

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