Incappucciato e armato di taglierino ma il rapinatore viene messo in fuga da un tabaccaio

Incappucciato e armato di taglierino ma il rapinatore viene messo in fuga da un tabaccaio
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Lunedì 25 Novembre 2019, 06:40 - Ultimo aggiornamento: 19:45

JESI - Tentata rapina nella tabaccheria di via Roma 33, quella di Ulderico Ricciotti alias “Fry”. È successo poco prima delle 21 di sabato. In azione un bandito che, a volto semi travisato dal cappuccio di una felpa scura e da un cappellino, armato di taglierino, ha atteso che l’ultimo cliente uscisse per fare irruzione. Poche le parole dette prima di sfoderare un taglierino che occultava nella tasca del giubbino: «Dammi i soldi!», ha ordinato. Ma il titolare Ulderico Ricciotti ha opposto resistenza, tanto che tra i due è nata una colluttazione, con spintoni, schiaffi e quell’arma - per fortuna non usata - brandita davanti alla faccia per intimare al coraggioso esercente di arrendersi. Ma Fry no, un passato come titolare della storica sala giochi Free e una tabaccheria che più volte ha ricevuto la visita dei ladri. Non si è arreso, anzi ha tentato di afferrare il telefono per lanciare l’allarme al 112. 

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«A quel punto, per impedirmi di chiamare mi ha spinto con forza, allora sono riuscito ad afferrare un coltello del pane appoggiato sul bancone - spiega Ulderico Ricciotti -. Ci siamo spinti fino alla porta d’ingresso, sono riuscito ad aprire la porta, uscendo all’esterno e gridando aiuto, speravo di attirare l’attenzione del vicino Kebab, ma il rapinatore mi ha ripreso e riportato all’interno del negozio dove è continuata la colluttazione». Interminabili minuti di paura per Ricciotti, che non ha mollato neanche un istante. E proprio davanti a quella resistenza, che forse non si aspettava, il bandito ha deciso di darsi alla fuga, scappando a piedi. 

Quei terribili istanti sono stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza dell’attività commerciale, consegnate ai Carabinieri di Jesi subito intervenuti per le indagini. Ricciotti non è ferito per fortuna, ma a mente fredda se ripensa alla tentata rapina che lui stesso ha sventato, vacilla: «Non sono un eroe, la mia è stata solo una reazione istintiva - dice – non ci ho pensato. Anzi, sono stato stupido perché poteva andare diversamente. Per cosa poi? Se a quell’ora in cassa non c’è già più l’incasso della giornata. Ho rischiato davvero tanto, bisogna fare attenzione in questi casi». Ora è caccia all’uomo: secondo un primo identikit fornito dalla vittima ai militari, si tratterebbe di un uomo di carnagione bianca, alto circa 1,80 robusto, con indosso una felpa con cappuccio scura, un berretto e jeans, accento straniero. 

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