L’Asur deve realizzare una strada: ottanta gatti sono a rischio sfratto

L’Asur deve realizzare una strada: ottanta gatti sono a rischio sfratto
L’Asur deve realizzare una strada: ottanta gatti sono a rischio sfratto
3 Minuti di Lettura
Venerdì 6 Dicembre 2019, 08:15

JESI - Ottanta gatti, anche malati, a rischio sfratto. È l’allarme lanciato dalle volontarie della colonia felina nei pressi del canile sanitario. Sono in partenza i lavori dell'Asur per una nuova strada d’accesso al canile e dovranno essere demolite sette costruzioni in legno e cemento, abusive, realizzate dal 2003 come ricovero per i randagi. E così la protesta, all’insegna del messaggio “Giù le mani dai dalla colonia di Antonietta”, si alza a partire dai social. 

LEGGI ANCHE:

Empoli, anziana muore e lascia un milione di euro al Comune: «Costruite un canile e un gattile»

Senigallia, rubati tre gattini all’interno di un giardino in via Cellini


«Si trovi una soluzione alternativa- chiedono le volontarie- dato che Jesi è l’unica città della nostra zona in cui mancano quelle oasi feline attrezzate che sono invece previste come obbligatorie in base alla legge regionale. E ora è in procinto di scomparire anche la colonia della signora Antonietta. E dire che in passato sono stati anche gli stessi enti pubblici a rivolgersi a questa soluzione per l’affido di gatti randagi o malati. E che negli anni, essendo questa l’unica possibilità presente in città, i cittadini non hanno potuto che fare riferimento a questa colonia per la salvezza di tanti felini». Una ottantina quelli ora presenti nell’area, e sui social ci si chiede: «Dove finiranno e quanti ne moriranno per smantellare la struttura? E dove verranno portati poi i cuccioli trovati per la strada o i gatti feriti? Chiediamo uno spazio anche più piccolo ma sempre nello stesso luogo. I randagi sono protetti dallo Stato ed è vietato allontanarli dai luoghi nei quali trovano abitualmente rifugio, cibo e protezione».

In tanti se la prendono con il Comune, per non essere intervenuto. Dice in merito l’assessora all’ambiente Cinzia Napolitano: «È l’Asur a intervenire coi lavori su una sua proprietà, peraltro a seguito dell’esito di un contenzioso con il privato proprietario del terreno adiacente, che costringe alla realizzazione di un diverso accesso al canile, pure appartenente all’Asur. Il Comune non è direttamente coinvolto e anzi, ha in opera una convenzione, con l’associazione che si occupa degli animali ospitati nel canile, che prevede espressamente che la gestione riguardi anche il gattile. Ed è un caso quasi unico nelle Marche. I gatti non verranno certamente uccisi né scacciati. Ad essere abbattute saranno le strutture abusive create negli anni da privati. Ma quelle di regolare utilizzo da parte del vero e proprio gattile resteranno ad ora in piedi mentre l’associazione ha già preso contatti per una soluzione alternativa sul posto». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA