Raid incendiario davanti al monastero, il piromane ripreso dalle telecamere. le Clarisse: «Abbiamo paura»

Raid incendiario davanti al monastero, il piromane ripreso dalle telecamere. le Clarisse: «Abbiamo paura»
di Talita Frezzi
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Giovedì 23 Dicembre 2021, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 24 Dicembre, 16:27

FILOTTRANO - Un cassonetto incendiato in vicolo delle Monache. Un raid di fuoco, nella tarda serata di domenica, che non solo spaventa le suore del Convento delle Clarisse di Santa Chiara ma tutta la cittadinanza che si stringe solidale alle dieci sorelle del monastero. Dietro quell’atto incendiario, su cui indagano i carabinieri della Compagnia di Osimo e della Stazione di Filottrano, potrebbero esserci due piste: o l’atto vandalico fine a sé stesso compiuto per il gusto di fare un danno alla collettività bruciando un cassonetto della raccolta differenziata; o peggio un’intimidazione ai danni delle suore del Convento. 

L'occasione di riscatto fallita dai bulli tra spinelli e fughe dalla comunità. Due messe alla prova revocate

Il video

Fatto sta, che ad agire è stato un uomo, apparentemente tra i 20 e i 30 anni, con volto travisato dal cappuccio. Le telecamere comunali installate in vicolo delle Monache hanno ripreso poco prima delle ore 23 di domenica la figura di un individuo che deposita una scatola accanto al cassonetto della plastica, poi si allontana svelto e raggiunge una vettura che lo aspettava a motore all’inizio del vicolo. Dopo pochi istanti, da quella scatola si sprigionano le fiamme. «Abbiamo paura e siamo preoccupate - dice la madre Superiora, suor Albertina Cocci - prima di trarre conclusioni dobbiamo attendere l’esito di un controllo accurato dei filmati da parte dei Carabinieri. Il fumo dell’incendio ha invaso completamente la portineria, il corridoio del dormitorio e la stanza delle Ostie. Abbiamo dovuto spalancare tutto. L’incendio si è sprigionato a un metro circa dal convento, se una vampata di fuoco avesse raggiunto la centralina esterna del metano? Saremmo saltate in aria. Non voglio pensarci e insieme alle sorelle preghiamo il Signore». L’episodio ha sconvolto la comunità monastica, che adesso vive nella preoccupazione. «Insieme alle sorelle preghiamo e facciamo celebrare sante messe per le anime inquiete del Purgatorio - aggiunge la Madre Superiora - poiché temiamo che il solo intervento umano non sia più sufficiente».
In refettorio se ne parla, ci si confronta, si condividono angosce e timori. «Pensiamo a una bravata, anche se…». La voce della Madre Superiora arriva come un sospiro. «Non è la prima volta», e si blocca. Non è la prima volta che il Convento delle Clarisse viene preso di mira da “atti vandalici” (o dispetti, come li chiamano le monache). Andiamo a ritroso di alcuni mesi nelle pagine di cronaca e colleghiamo tutti i puntini degli episodi, come una costellazione a forma di punto interrogativo.
«Abbiamo dovuto sostituire per ben tre volte le impalcature che cingono la nostra struttura - ammette suor Albertina - perché i mesi scorsi avevamo trovato dei varchi nelle protezioni, come se qualcuno avesse provato a entrare nel convento.

Abbiamo messo delle grate rinforzate, controllato tutte le porte secondarie e rinforzato quelle meno robuste».

Soldi rubati

Il convento di Santa Chiara è così grande e antico che si sviluppa su tre lati, su vicolo delle Monache, via Nazario Sauro e piazza Garibaldi. Presenta numerosi ingressi, porte secondarie, finestre. Le suore, che di quei tentativi di intrusione hanno allertato i Carabinieri - intervenuti per i sopralluoghi - hanno cercato di proteggere il convento e proteggersi come meglio potevano. Ma nonostante gli accorgimenti, una notte qualcuno è riuscito a entrare nel convento e rubare una somma in contanti. «Dopo quell’episodio - conclude la Madre Superiora - ci siamo decise a chiedere l’installazione di telecamere in vicolo delle Monache. La nostra adesso è una percezione di paura e insicurezza».

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