Ilaria Maiorano massacrata di botte davanti alle figlie: il marito in cella. «Non l'ho uccisa, è caduta dalle scale»

Massacrata di botte davanti alle bambine: Ilaria Maiorano uccisa nel casolare di Osimo dal marito (già ai domiciliari)
Massacrata di botte davanti alle bambine: Ilaria Maiorano uccisa nel casolare di Osimo dal marito (già ai domiciliari)
di Maria Teresa Bianciardi
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Mercoledì 12 Ottobre 2022, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 18:06

OSIMO  Cosa hanno visto quegli occhioni sgranati e smarriti, umidi di pianto e di immagini strazianti a cui mai e poi mai avrebbero dovuto assistere? Cosa hanno visto le bambine di Ilaria Maiorano, morta a soli 41 anni nel casolare fatiscente in via Montefanese dove viveva con il marito Tarik El Ghaddassi e le due piccole figlie di 8 e 5 anni? È il tormento che più sconvolge i familiari e la comunità di Osimo, che ieri mattina sono stati investiti all’improvviso da una tragedia indicibile, tra quelle mura dove Ilaria ha smesso di vivere. 


La difesa del marito


«È caduta dalle scale», ha detto e ripetuto il marito Tarik alla parente che è arrivata quando ormai il dramma era compiuto. «È stato un incidente», avrebbe ripetuto l’uomo ai carabinieri che lo hanno portato subito in caserma per cercare di capire cosa fosse avvenuto all’interno dell’abitazione. Ma ieri sera, al termine dell’interrogatorio, il pm Daniele Paci ha proceduto con il fermo: l’accusa è di omicidio volontario aggravato e El Ghaddassi è stato trasferito nel carcere di Montacuto. A raccontare quello che è accaduto nel casolare sarebbero i segni sul corpo ancora caldo della povera mamma: segni di percosse di inaudita violenza, calci e pugni sferrati fino ad ucciderla. Ed è questa la tesi degli inquirenti: per chi è arrivato sul luogo della tragedia, Ilaria Martorano sarebbe stata massacrata di botte dal marito al culmine di un litigio. Picchiata senza pietà davanti alle sue due bambine adorate di 8 e 5 anni. Diversa la versione dell’uomo fornita agli inquirenti durante l’interrogatorio. Tarik ha detto che avrebbe iniziato a litigare con la moglie la notte precedente, per motivi di gelosia. Un litigio in cui entrambi avrebbero alzato le mani. In quel momento Ilaria e Tarik si trovavano al piano di sopra e la donna, a causa di uno spintone, sarebbe precipitata dalle scale. «Ma si è rialzata - ha riferito ancora El Ghaddassi - è tornata di sopra, è andata in bagno e poi a dormire in una stanza diversa dalla mia». Quando stamattina l’uomo si è alzato per andare a lavorare, Ilaria non l’ha nemmeno incrociata. È uscito di casa ed è andato ad aspettare il datore di lavoro davanti al bar nelle vicinanze della scuola delle figlie. «Non le ho viste arrivare, mi sono preoccupato e ho chiamato mia madre». Fatia, particolarmente legata alla nuora, avrebbe iniziato a tempestarla di telefonate.

Tutte andate a vuoto. Anche lei abita in quel casolare con il marito, ma temporaneamente la coppia si trova in Marocco: con l’apprensione che cresceva Fatia ha deciso di avvertire una parente: «Vai a vedere se è successo qualcosa», le ha detto. E la donna si è precipitata in via Montefanese.

Le bimbe a casa

«Sono arrivato quasi contemporaneamente a lei», ha riferito Tarik Ek Ghaddassi. Quando hanno aperto il cancello del casolare, protetto da canneti e vegetazione, sembra che le bimbe di Ilaria fossero in cortile. «Perché non siete andate a scuola?», ha chiesto la donna alle piccole. Poi la tragica scoperta. Ilaria Maiorano giaceva morta in camera da letto. In pochi minuti il silenzio surreale che avvolgeva l’abitazione, in stato di degrado e di proprietà di un istituto religioso, è stato spezzato dalle sirene dei carabinieri accorsi subito sul posto. I militari dell’Arma sono entrati in casa e hanno trovato Ilaria Maiorano ormai senza vita e Tarik accanto al cadavere. Gli inquirenti non hanno dubbi e confermano la loro ipotesi: il marocchino l’avrebbe massacrata a mani nudi davanti alle bambine, che dovranno essere ascoltate.

Ris al lavoro per ore

Per diverse ore, i Ris dei carabinieri hanno ispezionato il casolare ed eseguito i rilievi, mentre il medico legale Francesco Busardò ha esaminato il cadavere di Ilaria: nel pomeriggio il patologo si è recato dai carabinieri dove si trovava anche il pm di Ancona, Daniele Paci per procedere all’interrogatorio. I tempi per sentire il sospettato, però, si sono allungati: El Ghaddassi ha dato in escandescenze in caserma, rendendo necessario l’intervento dell’ambulanza e dell’automedica del 118 per trattarlo sul posto. «È stato un interrogatorio molto sofferto - ha detto il legale del sospettato, l’avvocato Domenico Biasco -. Il mio assistito è un uomo consumato dal dolore per questa tragedia irreparabile, per lui e per le figlie». Tarik El Ghaddassi avrebbe contusioni sul volto, in un braccio e dietro la schiena, forse segni del tentativo di difendersi della moglie. Gli inquirenti hanno sequestrato il casolare e i cellulari della coppia mentre l’uomo veniva trasferito in carcere, accusato di avere compiuto il più efferato dei delitti per il quale sono previste pene fino all’ergastolo.

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