Femminicidio, si decide sull’estradizione. Il giovane fermano: «Ma non ho ucciso io Auriane»

Sohaib è sempre in carcere in Francia. I legali: «Versione alternativa, adesso va verificata»

Femminicidio, si decide sull’estradizione
Femminicidio, si decide sull’estradizione
di Domenico Ciarrocchi
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Giovedì 18 Aprile 2024, 01:20 - Ultimo aggiornamento: 17:22

FERMO Il giovane fermano Sohaib Teima è ancora in carcere in Francia e si difende: «Non ho ucciso io Auriane». Intanto dà l’assenso all’estradizione in Italia e oggi comparirà davanti ai giudici della Chambre de l'instruction della Corte d'appello di Grenoble: sarà in questa sede che i magistrati dovranno decidere se consegnarlo o no alla giustizia italiana che per lui ha spiccato un mandato d'arresto europeo. 

Gli accertamenti

Sono le ultime novità in merito alle indagini sull’omicidio della sua compagna, Auriane Nathalie Laisne, originaria di Lione, trovata con la gola tagliata in una chiesetta diroccata in Valle d'Aosta il 5 aprile scorso. Lui ha 21 anni, lei 22. Una storia d’amore finita in tragedia, l’ennesimo caso di femminicidio. Ma il ragazzo respinge le accuse. Ha incontrato in prigione il suo avvocato francese, Julien Paris, raccontandogli una versione dei fatti completamente diversa rispetto a quella dell'omicidio premeditato per il quale è gravemente indiziato in base alle indagini condotte sul caso dalla Procura di Aosta. Versione che, almeno per ora, resta top secret e che «deve essere verificata», come rimarca l'avvocata Lucia Lupi che lo assiste nel procedimento penale italiano insieme al collega Igor Giostra. La decisione dei magistrati francesi in merito alla richiesta di estradizione dovrebbe essere presa entro una settimana, forse meno, da valutare anche la richiesta del procuratore di Grenoble, Eric Vaillant, di processare il giovane italo-egiziano in Francia. Sul suo capo pende infatti anche un altro fascicolo, tanto che il delitto consumato in Italia potrebbe essere stato l'atto finale dei maltrattamenti per i quali il fermano era già sotto processo in Francia.

Per questo motivo la decisione in merito all’estradizione appare più complessa di quanto si possa ipotizzare.

L'omicidio avvenuto lo scorso mese

Il delitto risale al 5 del mese, lo scorso 10 aprile, poi, l’arresto scattato a Lione per la violazione del controllo giudiziario a cui era sottoposto dall'autorità francese per i maltrattamenti alla sua ragazza. In precedenza la coppia era stata identificata su un bus proveniente dalla Francia all’altezza del Traforo del Monte Bianco. L’udienza per questa indagine è fissata al 3 maggio. Invece le indagini sul delitto in Valle d’Aosta sono condotte dal pm Manlio D'Ambrosi e dal procuratore capo di Aosta Luca Ceccanti. Non si trova l’arma del delitto, il coltello con il quale l’assassino ha tagliato la gola alla vittima. Potrebbe invece risultare determinante l'analisi degli spostamenti dell’indiziato attraverso il suo telefonino, che è in mano alla polizia giudiziaria d’Oltralpe.

Gli spostamenti

La coppia sarebbe entrata in Italia lo scorso 25 marzo e i carabinieri hanno anche raccolto alcune testimonianze sui loro spostamenti in zona, con richieste di informazioni sul villaggio disabitato di Equilivaz dove, a poca distanza, è stato poi trovato il corpo della vittima. Elementi che hanno portato a puntare l’attenzione sul giovane fermano, fino alla decisione si spiccare il mandato d’arresto internazionale.

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