FALCONARA - Sette secondi. È il lasso di tempo in cui si è consumata la tragedia di ieri mattina a mezzo miglio dalla costa di Falconara quando la vongolara “Emilia” si è ribaltata in mare provocando la morte di uno dei suoi armatori. La vittima è Lauro Mancini, 57enne anconetano con la pesca nelle vene. Il destino crudele ha voluto che proprio durante una di queste battute trovasse la morte. L’incidente si è verificato alle prime luci dell’alba, poco più a nord della raffineria Api in una zona dove, a quanto si apprende, è proibito pescare.
Lo choc
Mancini ieri mattina si trovava a bordo della vongolara insieme ad un altro marittimo, Fabrizio Trinchera, quando all’improvviso è accaduto il peggio.
Gli interrogativi
Tante sono le domande a cui dare una risposta. Non è chiaro se ci sia un collegamento tra le cause del ribaltamento e il fatto che in quell’area fosse vietato pescare. Forse la barca si è incagliata in uno scoglio, un tubo sottomarino della raffineria o su un cavo che ne avrebbe provocato il ribaltamento. Inoltre verranno svolti ulteriori accertamenti per capire se a bordo ci fosse anche una terza persona. Al momento, infatti, la versione ufficiale della Capitaneria di porto è che sulla vongolara fossero due i marittimi imbarcati. Intanto l’imbarcazione, rimasta in acqua semi affondata, dopo l’incidente ha iniziato a sversare carburante in mare. È previsto per questa mattina l’arrivo del pontone per recuperare il relitto sequestrato, portarlo in darsena e verificare che non ci siano falle nello scafo. Intanto la notizia della morte dell’armatore anconetano ha gettato nello sconforto l’intera città. Era infatti molto conosciuto nel quartiere degli Archi dov’era nato e cresciuto con i suoi fratelli nel cuore del rione. Proprio sotto gli Archi vicino al bar Apollo. Nonostante risiedesse ad Osimo da diverso tempo, era amatissimo anche a Collemarino dove aveva coltivato tante amicizie. Lascia tre figli, Nicholas, Elizabeth e Beniana e i nipotini che adorava.