Il conto di una coppia di anziani prosciugato dalle badanti infedeli

Il conto di una coppia di anziani prosciugato dalle badanti infedeli
Il conto di una coppia di anziani prosciugato dalle badanti infedeli
di Federica Serfilippi
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Martedì 26 Gennaio 2021, 06:30

FALCONARA  - Con la scusa di dover mandare dei soldi in Romania per pagare le cure mediche ad alcuni parenti, avrebbero spillato decine di migliaia di euro alla coppia di anziani (marito e moglie di Falconara) a cui davano una mano come badanti. Secondo la procura sarebbero stati strappati assegni, prelievi dal bancomat e fatte transazioni con il servizio del money transfer.

Tutte azioni, stando alle accuse, che tre donne romene avrebbero compiuto in maniera fraudolenta, approfittandosi dell’età avanzata delle vittime e delle loro precarie condizioni psicofische.
Ed è per questo che ora rischiano un processo per circonvenzione di incapace in concorso.

Ieri, davanti al gup Francesca De Palma, si è tenuta l’udienza preliminare. Il giudice, sentite le difese (Silvia Roccoletti e Gabriele Galeazzi) e le richieste del pm Andrea Laurino, avrebbe dovuto decidere se rinviare a giudizio due sorelle di 45 e 48 anni e una loro amica di 40, un tempo domiciliate a Falconara. In realtà, non si è discusso niente perché le indagate non si trovano. Sarebbero irreperibili. 


Dunque, il gup ha rinviato il procedimento per le necessarie ricerche del trio di domestiche di origine romena. La prossima udienza è stata fissata per il 3 maggio. Stando a quanto emerso dalle indagini, avviate nel 2015, le indagate si erano inserite nel contesto familiare delle vittime (ultraottantenni) per aiutarle nelle faccende quotidiane e assisterle come badanti.


Un po’ a turno, dunque, hanno frequentato casa dei vecchini che, avrebbero dovuto supportare. Per la procura, invece, avrebbero dedicato il loro tempo a spillare soldi alla coppia. Come? Con una messinscena: gli inquirenti hanno ricostruito come il conto corrente delle vittime sia stato spolpato con la scusa di avere parenti malati in Romania. I soldi chiesti sarebbero stati finalizzati a pagare le cure per medicine, terapie e interventi chirurgici d’urgenza. A favore delle tre domestiche sarebbero stati firmati assegni, ma anche transazioni con money transfer per mandare soldi all’estero.


La procura contesta anche diversi prelievi al bancomat con le carte degli anziani. Per quanto riguarda gli assegni, la somma “svanita” si aggira a poco meno di 6mila euro. Con il servizio di money transfer sarebbero stati trasferiti circa 12mila euro. Non sono stati rendicontati i prelievi eseguiti al bancomat: i soldi dovevano servire per soddisfare i bisogni della coppia. 

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