Colf e badanti. È scattato alle 9 di questa mattina, 4 dicembre, il secondo click day del decreto flussi 2023: collaboratrici domestiche e badanti potranno trasmettere le domande di assunzione online in via definitiva tramite il sito del Viminale, su cui sono disponibili tutte le istruzioni operative.
Tutte le domande potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2023.
Colf e badanti, ulteriori chance
Qualora l’istanza non rientrasse in quota in base all’ordine cronologico di presentazione, il datore di lavoro visualizzerà sul portale Ali il seguente avviso “La pratica risulta al momento non in quota”. Prossimo appuntamento con un ulteriore "click day" sarà l'anno prossimo, esattamente il 7 febbraio, per gli ingressi previsti nel 2024.
Le domande
Per agevolare le operazioni, dal 30 ottobre al 26 novembre 2023, è stata data la possibilità di precompilare i moduli di domanda, tramite il Portale Servizi Ali. Al termine della fase di precompilazione, risultano inserite 607.904 istanze, delle quali, in particolare, 253.473 relative al lavoro subordinato non stagionale, 260.953 relative al lavoro stagionale, 86.074 al settore dell’assistenza familiare e socio-sanitaria.
I numeri
In totale saranno complessivamente 136.000 i lavoratori non comunitari che potranno fare ingresso regolarmente in Italia grazie al decreto flussi 2023: 52.770 ingressi per lavoro subordinato non stagionale, 680 ingressi per lavoro autonomo e 82.550 ingressi per lavoro subordinato stagionale.
Chi può presentare la domanda
La domanda di nulla osta può essere presentata:
- da persone fisiche per sé stesse o per conto di un proprio familiare;
- da rappresentanti di convivenze familiari strutturate, come case famiglia o comunità religiose.
È richiesto un reddito imponibile non inferiore a 20.000 euro per un singolo nucleo familiare e a 27.000 euro per famiglie con più conviventi.
Prima di presentare la domanda, è obbligatorio dimostrare l’assenza di lavoratori disponibili in Italia per le stesse mansioni.
Alla domanda di nulla osta dev’essere allegata un’asseverazione da parte di un professionista abilitato o un’associazione di categoria. Questo documento certifica che il datore di lavoro possiede i requisiti reddituali e specifica le condizioni contrattuali offerte al lavoratore.