Jp, vertenza in stallo. I timori del sindacato: mercoledì terminerà l’attività produttiva
nei tre stabilimenti

Jp, vertenza in stallo. I timori del sindacato: mercoledì terminerà l’attività produttiva nei tre stabilimenti
3 Minuti di Lettura
Sabato 23 Novembre 2019, 07:20

FABRIANO  - Stallo sulla vertenza Jp Industries. Una situazione non certo nuova, ma anche stavolta assai incresciosa, soprattutto se si considera che l’azienda fabrianese è stata inserita ormai da qualche mese nella procedura di concordato in bianco. Tale procedura, di cui si attende la proroga, dovrebbe anche spingere la proprietà a velocizzare i tempi per redigere il nuovo progetto industriale.

Incoraggiamento, orgoglio, concretezza. C’è uno spiraglio di luce per le Marche


Cassa in scadenza e e sei mensilità arretrate: dipendenti di Jp in apnea

Invece, dopo almeno tre settimane dall’ultimo confronto che Fim, Fiom e Uilm hanno avuto con i titolari della Jp Industries, non si sa ancora nulla. Di qui, l’apprensione dei 600 dipendenti e delle parti sociali. «Esprimiamo preoccupazione – sottolinea la Fiom – per lo stallo che si è creato su questa vicenda. A pochi giorni dalla scadenza del concordato (l’attività produttiva nei due stabilimenti fabrianesi di Santa Maria e del Maragone e in quello umbro di Gaifana terminerà il 27 novembre, ndr), di cui confidiamo si verifichi la proroga (ci si sta adoperando proprio in tal senso), non abbiamo ancora ricevuto nessuna informazione in merito al piano che l’azienda, nel corso dell’ultimo incontro svoltosi il 31 ottobre, si era impegnata a presentare in tempi celeri».

Non minore importanza assume l’aspetto degli ammortizzatori sociali, che scadranno a fine dicembre. «Non è arrivata ancora nessuna risposta da parte del ministero dello Sviluppo economico – osservano il segretario provinciale della Fiom Pierpaolo Pullini e il segretario regionale Tiziano Beldomenico – in merito alla convocazione del tavolo di crisi finalizzato a discutere e definire pure gli strumenti per salvaguardare l’occupazione, partendo dal presupposto che l’unica strada percorribile è quella di ammortizzatori sociali in continuità con gli strumenti utilizzati fino a oggi».

E dire che già alcune settimane fa le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici avevano sollecitato il Mise, tramite una lettera inviata al vice capo di Gabinetto Giorgio Sorial e alla dottoressa Paola Capone. Comunque, in attesa di novità da parte dell’azienda e del Governo, la Fiom provinciale «ritiene non praticabile qualsiasi percorso – si legge in un nota – che possa mettere in competizione tra loro le lavoratrici e i lavoratori. Per quanto ci riguarda, qualsiasi soluzione dovrà prevedere il mantenimento di tutti i livelli occupazionali e la sostenibilità sociale dell’eventuale piano aziendale». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA