Il presidente di Conerobus: «Capienza all’80% e corse in più, noi ripartiamo da qui (per ora)»

Il trasporto scolastico di Conerobus ai tempi del Covid
Il trasporto scolastico di Conerobus ai tempi del Covid
di Andrea Maccarone
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Mercoledì 28 Luglio 2021, 09:53

ANCONA - Con la ripartenza delle scuole torna in auge un altro tema caldo: il trasporto pubblico. Il topic che ha dominato il dibattito allargato di tutto l’autunno, e anche oltre. Capienze, corse aggiuntive, controlli a bordo e alle pensiline. Ecco qua, il deja vu è servito. 

Muzio Papaveri, presidente di Conerobus, è già cominciato il ragionamento sulla ripresa del servizio in funzione degli ingressi e delle uscite dalle scuole? 
«Siamo sul pezzo. In questo momento è in corso un questionario, reperibile sul nostro sito web e in quello delle scuole, per carpire informazioni utili sulle necessità degli studenti e dell’utenza pendolare». 

 
Quali informazioni vi aspettate di ricevere?
«Sicuramente quelle utili a permetterci di calibrare in modo ancora più accurato il servizio scolastico e pendolare». 


Lo step immediatamente successivo? 
«Una volta raccolte queste informazioni le condivideremo all’interno del tavolo tecnico con Prefettura, istituti scolastici, Comuni e Regione. L’obiettivo è migliorare il servizio».


C’è già un piano d’azione generale? 
«Durante un’emergenza sanitaria di questo tipo occorre essere sempre molto elastici e tempestivi nell’apportare modifiche, stante le indicazioni attuali di un ritorno in classe alle medesime condizioni dello scorso anno scolastico, pensiamo di ripartire con la stessa modalità». 


Ovvero? 
«Capienza dei mezzi all’80% e corse aggiuntive lungo le tratte che ne evidenzieranno la necessità.

Durante lo scorso anno scolastico abbiamo utilizzato più mezzi possibili. Una strategia che ha dato i suoi frutti e che pensiamo sia da ripetere. In ogni caso si tratta di un work in progress. Dunque staremo a vedere quali situazioni si presenteranno volta per volta». 


Si rivedranno gli steward a bordo e alle fermate? 
«Impossibile dire ora se ci saranno gli steward e soprattutto in quali fermate. Per questo servizio c’è anche una questione di tipo economico che va valutata, in quanto l’investimento in passato è stato affrontato dal Comune». 


E la linea 6 Smart? 
«È un’eventualità che fa sempre parte di quella riflessione più approfondita che arriverà anche in base alle risposte del questionario. Di certo l’anno scolastico ripartirà senza la linea 6 Smart». 


Per quanto utile, il servizio smart sembra sia stato snobbato dall’utenza. Come mai? 
«Non direi, anzi. La linea tradizionale ha risposto adeguatamente alla domanda dell’utenza. Dunque se non è stato sfruttato in modo intenso è perché siamo riusciti a dare una risposta esaustiva alle richieste senza il bisogno di un servizio aggiuntivo». 


Qualche aspetto in particolare la preoccupa? 
«Direi di no, siamo fiduciosi. Ripartiremo con un sistema ormai rodato, poi ci saranno sicuramente i correttivi. Ma del resto il virus ci ha insegnato ad essere sempre pronti ai cambiamenti. E la nostra struttura ha dato dimostrazione di saper rispondere con prontezza alle necessità».

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