Il super Green pass fa accelerare le vaccinazioni: boom di prenotazioni al Paolinelli

Il super Green pass fa accelerare le vaccinazioni: boom di prenotazioni al Paolinelli
Il super Green pass fa accelerare le vaccinazioni: boom di prenotazioni al Paolinelli
di Maria Cristina Benedetti
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Venerdì 26 Novembre 2021, 08:27 - Ultimo aggiornamento: 09:44

ANCONA - Il potere delle coincidenze. Da ieri il centro vaccinale Paolinelli è tornato a marciare a tempo pieno. Dalle 8 alle 13 e dalle 14 alle 19 sarà possibile ottenere la propria dose anti-Covid. Un’accelerata arrivata a neppure 24 ore dall’annuncio del premier Draghi di salvare il Natale con il Super Green pass. Pura sincronicità. Tradotto: solo i guariti e i vaccinati potranno, dal 6 dicembre al 15 gennaio, mettere piede in un ristorante, in un cinema, in un teatro, persino in palestra. Gli altri: fuori.

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Un diktat che tuttavia non si è subito convertito nell’immagine degli hub presi d’assalto, ma ha fatto impennare gli slot delle prenotazioni.

Mercoledì sera, poche ore prima dall’annuncio del presidente del Consiglio, il tempo d’attesa per recarsi nel tempio dell’immunizzazione di via Schiavoni era di 10 giorni, subito dopo quell’arco temporale s’è dilatato fino a raggiungere i 20 giorni. In quelle richieste che incalzano non s’intravede alcun aumento sensibile di prime dosi. Una stagnazione che è frutto della combinazione degli immunizzati, che sono la maggioranza, e del resistere di chi non ne vuole sapere. 

Le linee

L’ingranaggio torna a girare veloce. Al centro che si apre in zona Baraccola gli operatori sanitari si stanno preparando ad affrontare il picco delle somministrazioni. Le linee vaccinali, per ora, sono quattro o cinque per turno, fino ad arrivare a un massimo di sei. Cifre che potranno essere ritoccate al rialzo solo se il numero dei medici verrà incrementato. Ieri sono state garantire 700 pozioni per frenare il nuovo incedere del virus, delle quali 25 erano prime dosi, il resto sono stati richiami. Sospesa per motivi di organizzazione la formula degli open day, che consente di recarsi al centro senza appuntamento. Una regola che talvolta viene trasgredita da coloro che, trovandosi in difficoltà nel fissare giorno e ora sulla piattaforma dedicata, si presentano lì per chiedere aiuto.

Il confronto 

Dalla Baraccola a Torrette, la storia si ripete. Anche nell’hub di via Conca, organizzato negli ampi spazi dell’aula Totti, al piano meno uno del corpo centrale dell’ospedale regionale, si registra una impennata della domanda. Un crescere repentino che ha reso necessaria la convocazione, questa mattina, di una riunione interna per decidere come riorganizzare le quattro linee vaccinali. Ieri si è viaggiato al ritmo delle 420 dosi: 38 prime, 21 seconde, 361 terze 23 antinfluenzali. Tra coloro che si sono messi in fila per rispondere alla logica della profilassi 124 erano operatori sanitari. Numeri che narrano della necessità che sa dii urgenza. Nel bollettino che circolava ieri agli Ospedali Riuniti, tra Salesi e Torrette, dei 34 posti attivati per la cura del Coronavirus ne erano occupati 30. Lo scarto si riduce ogni giorno di più. Al pediatrico un ricovero era in intensiva, non vaccinato, un altro in regime ordinario non è in età vaccinabile. In via Conca dei 24 sono in malattie infettive, 11 non hanno seguito le vie della profilassi, 12 sì e uno deve completare il percorso. Dei quattro in rianimazione tre sono scoperti e uno no. Cifre dal segno opposto che sono la trama della stessa emergenza.

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