Il sindaco alza la voce: «Ora basta, piazza del Papa non è un campo di battaglia. Però non spariamo su tutti»

La movida in piazza del Papa
La movida in piazza del Papa
di Federica Serfilippi
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Martedì 2 Giugno 2020, 06:30

ANCONA  - Non bastava il rischio assembramenti e fiumi di ragazzini senza mascherine. Ora, piazza del Papa deve fare anche i conti con episodi di violenza che si presentano in maniera ravvicinata tra loro, mettendo a rischio l’incolumità di chi è in cerca di un divertimento sano. Un problema che si addossa all’altro in un momento, quello della ripartenza, non facile. In mezzo ai due fuochi, il lavoro degli operatori che chiedono «controlli mirati per punire chi sgarra, senza che i comportamenti di uno o pochi si ripercuotano su tutti». Il sistema sicurezza andrà ritoccato: «Ragioneremo con le forze dell’ordine e gli esercenti – ha detto il sindaco Valeria Mancinelli - per trovare misure che impediscano a piazza del Papa di diventare un sabato sì e uno no un campo di battaglia». 

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Le riflessioni dopo quanto accaduto sabato (una rissa con nove denunciati scoppiata poco prima dell’una e una bagarre registrata attorno alle tre) sono d’obbligo. «Ci sono stati – ha continuato il sindaco – intollerabili e irragionevoli episodi di violenza che, per fortuna, coinvolgono una minoranza esigua di giovani. Ciò non toglie che il pericoloso fenomeno vada contenuto e stroncato su un doppio binario: quello che preme sullo sforzo educativo delle famiglie e delle istituzioni per evitare che i ragazzi si riducano in determinate condizioni, e quello delle sanzioni. Non ci deve essere nessuna tolleranza: anche i minorenni devono imparare il senso di responsabilità. Vanno puniti proporzionalmente alla loro età».

Per il primo cittadino «non c’è motivo che possa giustificare i comportamenti di sabato. Chi sbaglia, deve pagare. Per questo, ringrazio l’operato della polizia. Quali misure verranno adottate per evitare episodi simili? Ci ragioneremo, ma bisogna trovare un modo perché non è pensabile che una minoranza di delinquenti rovini la possibilità agli altri di godersi una serata fuori. Non si può sparare con il bazooka in maniera incondizionata». Bisogna piuttosto pescare dal mazzo e punire individualmente chi mette a rischio l’ordine pubblico con comportamenti sregolati. «Perché bande di ragazzini si affrontano in una piazza che fino a poco tempo fa era un gioiello?», si chiede Federico Pesciarelli della Raval Family? «In questa situazione noi esercenti non possiamo entrare in alcun modo. Siamo i primi ad essere parte lesa perché vogliamo solamente avere il diritto di lavorare con serenità e in tranquillità. Se l’ordine pubblico viene a mancare, perché la piazza è diventata una sorta di valvola di sfogo per chiunque, allora bisognerebbe forse intervenire presidiando l’area. Lo Stato deve tutelarci e i controlli devono essere mirati: chi si comporta nel giusto modo non deve subire le conseguenze di chi invece non ha rispettato le regole». 

Nelle risse c’erano coinvolti ubriachi (tra cui anche minorenni) che si sono affrontati a colpi di bottiglie di vetro. Chi ha venduto alcol ai minori, magari già in preda ai fumi dell’alcol? Perché in mezzo alla piazza c’erano delle bottiglie in vetro, la cui vendita d’asporto (riferita agli alcolici) è vietata dopo le 20. «Bisognare andare alla ricerca – ha affermato Mauro Ugolini di ANburger – delle responsabilità individuali. Gli episodi di sabato fanno cattiva pubblicità alla piazza e chi lavora stando alle regole. Il rischio è che una famiglia non venga più a passeggiare per il pericolo che possa succedere quanto avvenuto nel weekend».

Il primo che ha visto un nuovo protocollo di sicurezza: dalle 22 (venerdì e sabato) la piazza è stata controllata da quattro vigilantes ingaggiati dagli operatori. In più, la polizia locale ha esteso il servizio fino a mezzanotte per la sola giornata di sabato. Ieri pomeriggio, una riunione tra gli esercenti della piazza: l’obiettivo è fare un ulteriore sforzo per investire ancor più sulla sicurezza. 

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