Take-away scialuppa nel mare della crisi. Ascoltato l’appello del ristoratore Michele Ercole.
Ceriscioli consente il servizio del cibo da asporto

Michele Ercole in completo bianco al tavolo con amici
Michele Ercole in completo bianco al tavolo con amici
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Domenica 12 Aprile 2020, 10:04

​SENIGALLIA  - Ascoltato l’appello al governatore Ceriscioli dei ristoratori senigalliesi: fateci lavorare con il take away. Lui acconsente. Promotore della richiesta, a nome dei suoi colleghi, è stato Michele Ercole, decano dei ristoratori che è stato anche il primo firmatario della lettera inviata al sindaco Mangialardi da parte di 108 attività. «Questa volta ci rivolgiamo al governatore Ceriscioli – aveva detto Ercole –, perché in Comune ci hanno detto che loro non possono autorizzare modalità diverse da quelle stabilite dal governo. Chiediamo allora che sia la Regione a venirci incontro». Detto fatto. «Si tratta della possibilità di fare ordinare i clienti da casa e fargli ritirare il pranzo o la cena già pronti e impacchettati. Se la gente può uscire a fare la spesa non vedo perché non possa venire a prendere il pasto da asporto da noi. Senza nemmeno farli uscire dalla macchina potremmo portarglielo direttamente al finestrino».

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 La Regione è sulla stessa linea. Del resto per i ristoratori l’unica possibilità era la consegna a casa. «Ma per noi ha costi eccessivi e chi lo fa ci rimette. Intanto perché più di tante consegne non si possono fare nell’arco di tempo richiesto, poi bisogna pagare una persona per portare a casa il pasto ordinato e c’è pure tutto l’aspetto burocratico delle certificazioni da compilare per la consegna ad ogni singolo cliente». Il take away permette di far lavorare di nuovo i ristoranti. «Noi stiamo accumulando debiti e non vediamo l’orizzonte perché non sappiamo nemmeno quando potremo riaprire e quando accadrà con quali modalità. Inizialmente si trattava di qualche settimana e abbiamo pazientato ma adesso si parla di mesi e abbiamo bisogno di lavorare. Inoltre c’è gente che nemmeno cucina, la maggior parte dei miei clienti quotidiani a casa non lo fa».

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