Il risveglio del commercio: «Graduale ma l’euforia comunque c’è»

Il risveglio del commercio: «Graduale ma l’euforia comunque c’è»
Il risveglio del commercio: «Graduale ma l’euforia comunque c’è»
di Micol Sara Misiti
4 Minuti di Lettura
Martedì 19 Maggio 2020, 09:05

ANCONA  - Tra il desiderio di acquistare capi nuovi e la paura del contagio, graduale è stata la ripartenza del commercio. Dopo oltre due mesi di chiusura, finalmente ieri mattina hanno potuto alzare le saracinesche i negozi, dall’abbigliamento alle scarpe. Primo giorno ieri anche per parrucchiere e barbieri che, in queste ultime settimane sono stati tempestati di telefonate e hanno già decine di appuntamenti per i prossimi giorni. 

«Ieri mattina alle 8 abbiamo iniziato a lavorare – racconta Sonia Brunella, titolare della Parrucchieria Amoa – e ci è sembrato giusto dare la precedenza agli operatori sanitari, ai medici e agli infermieri che in questi mesi hanno lavorato sempre in prima linea negli ospedali per l’emergenza Covid-19. La mattina è stata dedicata in particolare a loro, ma il telefono ha squillato continuamente. Abbiamo tantissimi appuntamenti per le prossime settimane e ogni giorno faremo orario continuato dalle 8 alle 20 e lavoreremo anche il lunedì. Siamo ripartiti in estrema sicurezza, con mascherine, distanziamento tra le clienti, igienizzazione e plexiglass tra le postazioni». 

LEGGI ANCHE:

Torna il mercato e riaprono i negozi: sopralluogo del sindaco Signorini e dell'assessore Rossi

 
Tante anche le misure con le quali i commercianti dovranno confrontarsi ogni giorno per un lungo periodo. Si possono provare gli abiti e le scarpe, ma non prima di aver pulito accuratamente le mani e sempre indossando la mascherina. Quasi tutte le attività inoltre hanno posizionato all’ingresso gel disinfettanti e all’interno cartelli per ricordare l’obbligo di mascherina e il rispetto delle distanze. «Questa prima giornata di apertura è stata positiva – racconta Cristiana Antognini, del negozio di abbigliamento maschile F.lli Amati – perché abbiamo rivisto alcuni nostri clienti. Prima di aprire abbiamo chiamato una ditta per igienizzare il negozio e all’entrata a disposizione dei clienti ci sono gel disinfettante e guanti. Per invogliare i clienti abbiamo iniziato a fare qualche sconto, dal 20% al 30%. Credo che le persone acquisteranno in particolare capi sportivi, mentre per gli abiti eleganti siamo un po’ penalizzati perché in questo periodo non ci sono molti matrimoni, né feste di laurea». In base al protocollo non è obbligatorio sanificare i capi provati all’interno dei camerini, ma molti hanno deciso comunque di farlo.

«Anche se non è obbligatorio – continua Cristiana – abbiamo deciso di sanificare gli abiti con dei prodotti, a garanzia del cliente». 


Anche nel negozio Meldolesi saranno sanificati i capi dopo che saranno provati nei camerini. «Oltre al gel disinfettante e ai guanti - spiega la titolare Paola - all’ingresso abbiamo messo anche un cestino dove chi esce può gettare i guanti, in modo che non vengano buttati per terra o conferiti non correttamente. Le persone stanno girando e credo che, dopo due mesi a casa, la gente abbia voglia di acquistare qualcosa di nuovo». Le entrate nei negozi sono comunque contingentate e ieri mattina da Zara si potevano utilizzare solo i camerini per le donne, mentre quelli per gli uomini erano chiusi. Anche da H&M i camerini erano chiusi ed entrambi i negozi hanno la stessa politica di reso: se un capo non va bene, può essere riportato in negozio e cambiato con un altro capo, oppure i clienti vengono rimborsati. «Siamo felici di aver riaperto l’attività – racconta Silvia Pesarini, titolare del negozio di abbigliamento femminile Starlab insieme a Giulia Caferri – questi mesi sono stati lunghi ed è stata dura.

Tanta gente ha il desiderio di acquistare abiti nuovi e abbiamo dei clienti che sono già venuti ieri in negozio. I clienti possono comunque stare tranquilli perché due volte al giorno, disinfettiamo tutto, pavimenti e superfici».

© RIPRODUZIONE RISERVATA