Ancona, dehors negato e ordinanza anti alcol: chiude l'Oltremalto Beershop. «Così è impossibile continuare»

Ancona, dehors negato e ordinanza anti alcol: chiude l'Oltremalto Beershop. «Così è impossibile continuare»
Ancona, dehors negato e ordinanza anti alcol: chiude l'Oltremalto Beershop. «Così è impossibile continuare»
di Federica Serfilippi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 2 Settembre 2022, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 19:36

ANCONA - «Non mi è stata concessa l’autorizzazione per il dehors e l’ordinanza anti-alcol non ha aiutato la mia attività. Considerando il margine di guadagno limitato, ho realizzato che per me è impossibile andare avanti. E quindi ho deciso di chiudere la mia attività». Duro colpo per l’area di piazza Pertini, che da qualche giorno ha perso l’Oltremalto Beershop-Littlepub, locale aperto in via San Martino 27 dodici anni fa da Pieralfredo Egidi, oggi 36enne.

Ieri, l’imprenditore specializzato nella vendita di birre artigianali ha fatto ufficialmente calare il sipario con un post sulla pagina Facebook del negozio: “Dopo 12 anni, 8 mesi e 17 giorni Oltremalto vi saluta, un ringraziamento a molti, ma un fortissimo abbraccio a chi con la sua costante presenza ha reso Oltremalto un posto veramente figo!”. 


Le criticità 


«Se chiudere è stata una scelta sofferta? Forse è stata più una liberazione, con tutti i problemi che si sono via via accumulati.

Ho fatto i miei conti e alla fine è meglio così, il locale è già chiuso da qualche giorno». La burrasca per l’Oltremalto, che oltre a vendere birra faceva anche somministrazione in loco, è iniziata (come per tutti i bar e ristoranti) nel periodo Covid. E nel post emergenza, con il taglio netto dei posti disponibili all’interno in un’attività già di per sè non molto estesa. «Per questo - spiega Egidi - avevo bisogno dello spazio esterno. Dunque, ho fatto richiesta al Comune per avere anche io un dehors». Egidi ha fatto leva su due possibilità: mettere dei tavoli («pochi») all’interno delle strisce blu dei parcheggi «oppure direttamente sulla pavimentazione di piazza Pertini».

La bocciatura

Entrambe le opzioni sono state bocciate. In particolare, la collocazione dei tavolini a piazza Pertini perchè «avrebbe comportato l’attraversamento della strada». Che sarebbe potuto essere fonte di pericolo. «Avrei potuto fare ricorso, ma sarebbero serviti altri soldi». E tanta pazienza. Un’altra stangata è stata l’ordinanza anti-alcol, in vigore dallo scorso marzo: «Dentro possono bere al massimo quattro persone e non posso somministrare a chi poi vuole consumare lontano dal locale». Fino a mezzanotte è consentito il consumo solo nei pressi dell’attività dove si è acquistata la bevanda. 
E quindi? «Non parlo di ostruzionismo del Comune, non voglio fare polemiche. Non mi è stato concesso il permesso per il dehors e ne prendo atto. Ho capito solo che la mia attività è incompatibile con il posto dove l’ho aperta e con questa città. Probabilmente non è il luogo giusto per me. Da dove vorrei ripartire? Magari da una città costiera, che possa apprezzare la mia professionalità nel campo delle birre artigianali». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA