Emergenza senza fine all'Opera Pia Ceci, c'è il secondo morto: boom di contagi nella casa di riposo di Camerano

La casa di riposo Opera Pia Ceci a Camerano
La casa di riposo Opera Pia Ceci a Camerano
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Sabato 13 Febbraio 2021, 04:20

CAMERANO - Situazione estremamente critica all’Opera Pia Ceci di Camerano. Il virus ormai dilaga nelle varie stanze della struttura, dopo che per 11 mesi erano rimaste Covid free. Ed il personale, pur impegnandosi al massimo, non riesce più a venire incontro alle varie necessità che si presentano al trascorrere delle ore. Ieri si è verificato il secondo decesso, dopo quello della notte fra lunedì e martedì, mentre due degli ospiti positivi sono stati trasferiti a Torrette, dove un altro paio li avevano preceduti nei giorni scorsi, perché le loro condizioni si erano fatte serie.

 
Attualmente nella struttura ai 42 positivi, su un totale di 100, fra gli ospiti del giorno prima, se ne sono aggiunti ieri alcuni altri secondo l’esito dei tamponi rapidi effettuati. Sempre ieri sono stati effettuati di nuovo i tamponi molecolari a tutti gli ospiti ed al personale ma i risultati si sapranno solo nella tarda giornata di oggi. Ma al di là dei numeri è la situazione generale che si respira a diventare quasi ingestibile, stante anche il fatto che mancano almeno 10-15 fra operatori sanitari e personale infermieristico della Cooperativa, in isolamento domiciliare, che opera all’interno. 
Lancia il grido d’allarme il presidente della Fondazione Ceci, Massimo Piergiacomi. «Purtroppo afferma- la situazione sta diventando ingestibile e non riusciamo più a farvi fronte con le sole nostre forze. Abbiamo chiesto ripetutamente al Gores ed alle autorità sanitarie, anche tramite il Comune, l’invio di personale medico militare che possa affrontare la situazione di emergenza. Ci è stato comunicato che da lunedì, ma sarà veramente dura arrivarci in queste condizioni, arriveranno quattro infermieri, per i due turni giornalieri, mentre non avremo il supporto di una unità di notte come è successo finora». 
Continua Piergiacomi: «Il personale che opera all’interno sta facendo il massimo sforzo ma oggettivamente è molto difficile lavorare in queste condizioni.

Non so cosa succederà oggi e questa notte e quanti saranno i nuovi positivi ma i presupposti non sono certo rosei. Anche perché- conclude Piergiacomi- le persone infettate peggiorano rapidamente, anche a causa di criticità pregresse». 

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