Palpeggia una ragazza 18enne sull'autobus: condannato a due anni per violenza, ma è irreperibile

Palpeggia una ragazza 18enne sull'autobus: condannato a due anni per violenza, ma è irreperibile
Palpeggia una ragazza 18enne sull'autobus: condannato a due anni per violenza, ma è irreperibile
di Federica Serfilippi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 24 Dicembre 2021, 08:15 - Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 08:47

ANCONA - Due anni di reclusione per aver molestato una ragazza a bordo di un autobus. È la pena inflitta ieri mattina dal collegio penale a un 42enne di origine siciliana senza fissa dimora. L’uomo, difeso d’ufficio dall’avvocato Simeone Sardella, doveva rispondere di violenza sessuale. Gli è stata riconosciuta la fattispecie più lieve del reato contestato.

C’erano infatti stati, stando alla denuncia della vittima, dei palpeggiamenti al seno e alla coscia. 
Oltre a delle domande inopportune poste dall’imputato alla parte lesa che, all’epoca dei fatti, aveva 18 anni.

Tutto era avvenuto a bordo della linea R, lungo la tratta che dall’Aspio porta ad Ancona, la sera del 29 novembre del 2016. La ragazza, anconetana, stava tornando a casa per cena, doveva fare tappa al capolinea di piazza Cavour. A un certo punto, subito dopo la fermata all’altezza dell’Ikea, gli si era avvicinato l’imputato, mai visto prima. «Ricordo la puzza di alcol che emanava quell’uomo – ha detto ieri in udienza la vittima, che non si è costituita parte civile -. Si è avvicinato a me e poi si è seduto nel sedile accanto al mio. Ha provato a baciarmi la mano, ma l’ho ritirata». 

Il pressing 

Poi, le domande inopportune: «Mi ha chiesto se fossi fidanzata, se sapessi cucinare e se fossi mai stata con dei ragazzi siciliani». Davanti alla ritrosia della ragazza, l’imputato «aveva cambiato tono di voce, dicendo poi: “voi anconetane siete tutte fredde”». Le mani dell’uomo si erano successivamente posate sulla coscia della 18enne. Prima che potesse arrivare all’inguine, era stato prontamente fermato. «Gli ho scansato subito la mano – ha proseguito la vittima –. A un certo punto ha poi tirato fuori una statuina di Padre Pio, dicendo che era un sensitivo. Mi aveva anche riferito che trafficava droga a piazza Roma». Alla fine, era riuscito a toccarle il seno. Erano state le urla della ragazza a far fermare il bus, ormai arrivato al capolinea di piazza Cavour. La 18enne era riuscita a raggiungere l’autista, scoppiando in un pianto a dirotto. Nel frattempo, il siciliano si era allontanato. Il giorno dopo era stata sporta denuncia in questura. Le Volanti avevano estrapolato le immagini delle telecamere presenti sulla linea, riuscendo a dare un’identità al molestatore, riconosciuto successivamente dalla vittima e dal conducente. Era stato denunciato a piede libero. 

Le indagini 

Il dipendente Conerobus, tra l’altro, aveva visto bene in volto il 42enne, perché quest’ultimo si era lamentato, alzando parecchio la voce, di un cambio bus (causa guasto) che i passeggeri avevano dovuto fare all’altezza dell’Aspio. Le motivazioni della sentenza si potranno leggere tra 90 giorni. La difesa ricorrerà in appello, dato che l’imputato risulta essere irreperibile. Non avendo mai ricevuto notifiche e non conoscendo i termini dell’accusa della procura, il procedimento andava sospeso. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA