ANCONA - Il risiko degli istituti di credito muove le pedine sulla direttrice di corso Garibaldi. Esce di scena Monte dei Paschi di Siena, entra CheBanca, costola retail di Mediobanca. Al civico 99 della linea pedonale Cavour-Roma il passaggio del testimone è frutto dell’operazione messa in rete da Davide Zanzuri. L’immobiliarista romano, avvezzo agli scenari dorici, concentrato com’è sul teorema urbano che genera il mattone, va oltre i preconcetti: «Ancona? Ritengo che sia un mercato vivace. L’ho scoperta una decina di anni fa: è bella e dinamica».
Il decumano
Fu proprio per la curiosità di svelare quei 1.800 metri quadrati che s’affacciano sul moderno decumano cittadino, di cui è proprietario da appena tre giorni, che l’imprenditore arrivò nel capoluogo.
Spacchettò la proprietà in due ambienti: uno lo affittò a Tiger, la catena danese di negozi di oggettistica economica, l’altro divenne Spazio Enel. Non si distrasse mai dal civico 99. Dà seguito al fluire della narrazione: «Il colosso veneto della maglieria – si affida alla memoria storica - entrò in crisi, così anche quel tassello del patrimonio prese la strada dell’asta pubblica. La procedura saltò tre anni fa e la partita passò di mano a Banca Illimity, alto tasso tecnologico, fondata e guidata da Corrado Passera». Inevitabile e propizio fu il cambio di rotta: per Zanzuri dodici mesi fa si spalancò la prospettiva della trattativa privata, fino a diventarne il proprietario. La cifra dell’affare è ancora avvolta nel più stretto riserbo.
I passaggi
Un destino che si perpetua. Ai piani bassi del bel palazzo in travertino chiaro, all’incrocio del corso con via Marsala, la trama è sempre stata scritta dagli istituti di credito che si sono succeduti: l’esordio fu con la Banca Nazionale dell’Agricoltura, poi arrivò Antonveneta, seguì il Monte dei Paschi che lascerà libero il campo dal prossimo 28 dicembre. A marzo si accenderanno le insegne pop di CheBanca, dopo aver spento quelle di corso Carlo Alberto. Zanzuri non scalfisce la sua convinzione: «Ancona, una piazza sulla quale lavoro con la Cerioni Immobiliare, è un mercato vivace». La dimostrazione sul campo è fresca di stampa: «Ho da poco ristrutturato e venduto una quarantina di appartamenti dell’immobile, andato all’asta, ex Palazzetti, alle Palombare. Era lì fermo da sei, sette anni». Che passione.