ANCONA - Cittadella off limits per cinghiali. L’ultima volta era stato il Covid a blindare il “polmone” del capoluogo: era la primavera del 2021, il virus circolava senza freni e, in piena zona rossa, il Comune decise di chiudere tutti i parchi cittadini per evitare assembramenti. Il pericolo ora non è il contagio, ma un cinghiale che si aggira nella principale area verde della città e ha spinto l’Amministrazione a prendere un provvedimento drastico.
La decisione
L’avvistamento è di ieri mattina, quando una persona che stava passeggiando alla Cittadella si è trovata faccia a faccia con un ungulato.
La caccia al cinghiale è ufficialmente aperta. Probabilmente si tratta di uno degli esemplari che era stato avvistato nei giorni scorsi anche al parco della Lunetta, in zona Santo Stefano, ma anche al Pincio e al parco di via Tiziano, proprio davanti alla sede della Regione. Che, nel solo 2022, ha sborsato più di 2 milioni di euro per risarcire i danni causati dalle scorribande degli ungulati, ormai arrivati in città. Il problema sembra irrisolvibile per colpa di un guazzabuglio normativo che intrappola gli amministratori, anziché i cinghiali.
Tant’è che nei mesi scorsi abbiamo assistito ad un rimpallo di responsabilità tra Regione e Comune, anche se sulla materia sono competenti pure Provincia e, a seconda dell’area interessata, il Parco del Conero. Il Comune invoca dalla Regione, responsabile del controllo della fauna selvatica, l’attuazione di un protocollo che era stato firmato nel 2021 per consentire ai sindaci di emettere ordinanze urgenti e richiedere l’intervento della polizia provinciale. Ma le risorse, umane e finanziarie, scarseggiano e il nodo non verrà sciolto fino a quando la Regione non approverà le modifiche alla legge sulla caccia
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