Cocaina e hashish per 35 milioni dall'Olanda e dal Belgio: scacco alla banda, 12 arresti nelle Marche

Cocaina e hashish per 35 milioni dall'Olanda e dal Belgio: scacco alla banda, 12 arresti
Cocaina e hashish per 35 milioni dall'Olanda e dal Belgio: scacco alla banda, 12 arresti
di Stefano Rispoli
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Venerdì 30 Giugno 2023, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 12:19

ANCONA - La droga arrivava a fiumi dall’Olanda e dal Belgio, nascosta nelle auto con marchingegni particolari, come pulsanti sul cruscotto in grado di sbloccare doppifondi invisibili, degni delle migliori spy stories. In due anni e mezzo, a più riprese, sono stati sequestrati oltre 50 chili di cocaina e ricostruiti traffici di droga per circa 700 chili e un valore potenziale di 35 milioni di euro

La task force

Un centinaio i militari della Guardia di Finanza di Ancona impegnati nella maxi operazione “Doppio Gioco” che, con il supporto del Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata (Scico), del Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria e dei colleghi di Albania, Belgio e Spagna, ha portato nelle ultime ore a 12 arresti, 22 denunce e al sequestro di beni per oltre un milione di euro, dopo altri 8 arresti avvenuti in passato nel corso delle indagini partite da un altro filone d’inchiesta riguardante un ex collaboratore di giustizia campano. 


La ricostruzione 


Le fiamme gialle, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Ancona, hanno smantellato l’associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale e allo spaccio di stupefacenti composta da italiani e albanesi, utilizzando moderne tecniche investigative per decodificare messaggi criptati da speciali app.

Ai vertici della piramide c’erano due fratelli albanesi di 38 e 46 anni di Porto Sant’Elpidio (il primo è stato arrestato in Belgio) che, dietro la copertura della loro società di vendita di veicoli, come veri manager gestivano l’import di enormi quantitativi di cocaina, prevalentemente dal Belgio e dall’Olanda, servendosi di corrieri, tra cui due insospettabili albanesi, un 47enne e la compagna di 37 anni, incensurati, a cui era stata creata una “vita parallela” ad Aquisgrana, in Germania: qui abitavano in una casa in affitto e attendevano ordini per andarsi a rifornire a Bruxelles, ad Aversa, a Rotterdam e ad Amsterdam. Caricavano la droga in auto per portarla in Italia, almeno fino al 20 luglio 2021 quando furono arrestati in A14, poco prima del casello di Ancona Nord: nella loro Volvo, da un sofisticato doppiofondo, spuntarono 17,1 kg di cocaina purissima destinata a due intermediari di fiducia, due 31enni albanesi di Porto Sant’Elpidio già in carcere. Da faticosi appostamenti nelle campagne di via Saline (ad Ancona) e contrada Santa Lucia (a Casette d’Ete) è emerso che erano loro a consegnare la droga a 3 broker: l’ex collaboratore di giustizia (scoperto in un o scambio di droga avvenuto in corso Stamira, ad Ancona) e due imprenditori edili albanesi, un 38enne di Porto Recanati e un 41enne di Chiaravalle che era stato arrestato nel 2021 mentre scappava, al confine con la Slovenia.


I pusher


A loro volta, i broker smerciavano la droga a una serie di pusher al dettaglio. I 12 arresti delle ultime ore hanno riguardato 2 italiani (incluso un 37enne di Fano) e 10 albanesi, due dei quali di Frosinone, dove lo spaccio si era spostato durante la pandemia. Tra i maxi sequestri, i 21,5 kg di cocaina trovati, il 6 gennaio 2022, nell’auto di uno dei fedelissimi a Porto Sant’Elpidio. 

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