Sosta gratuita e Black Friday: ecco le regole d’oro dello shopping. Comincia il lungo weekend degli acquisti

Sosta gratuita e Black Friday: ecco le regole d’oro dello shopping. Comincia il lungo weekend degli acquisti
Sosta gratuita e Black Friday: ecco le regole d’oro dello shopping. Comincia il lungo weekend degli acquisti
di Stefano Rispoli
4 Minuti di Lettura
Venerdì 27 Novembre 2020, 09:15

ANCONA  - Il venerdì nero, in un 2020 da dimenticare, è come una manna dal cielo per i commercianti anconetani a cui il Coronavirus ha sottratto serenità e incassi. Il Black Friday segna l’inizio di un lungo weekend di shopping e a dare un assist ai negozianti ci ha pensato il Comune che ha abolito per due giorni il pagamento sulle strisce blu. Oggi e domani circa 8mila stalli gratuiti in tutta la città saranno a disposizione degli anconetani per fare un salto nel negozio preferito e dare sfogo alla caccia al regalo, approfittando degli sconti. Comincia la volata di Natale. Già, ma il Covid? 

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Il Comune ha spiegato di aver scelto di sospendere le strisce blu per un paio di giorni sia per dare una mano ai commercianti, sia per evitare un affollamento eccessivo dei mezzi pubblici. L’iniziativa verrà ripetuta, stavolta con i parcheggi coperti (ad eccezione di quello degli Archi) nelle giornate dell’8, 13 e 20 dicembre e il 6 gennaio. Il rovescio della medaglia è rappresentato dal possibile (probabile) affollamento delle vie dello shopping in piena pandemia, mentre in tutto il mondo si rinnova l’appello a stare a casa e a limitare gli spostamenti. Un rischio evidentemente calcolato, a cui questura e prefettura risponderanno con un incremento sostanziale dei controlli. 

In campo c’è anche la polizia locale con pattuglie in auto e a piedi a monitorare la situazione nella Spina dei Corsi. «Faremo un’attività mirata per il rispetto delle normative anti-Covid» assicura Liliana Rovaldi, comandante della Municipale dorica. E allora, ecco i suggerimenti barra avvertimenti: «Occhio alle distanze, mascherina sempre su naso e bocca e ingressi contingentati nei negozi: anche gli esercizi commerciali, non solo le persone, verranno controllati». Verrà fatta tanta prevenzione, ma le multe - salatissime, da 400 a 1000 euro - sono sempre dietro l’angolo per chi, ad esempio, la mascherina non ce l’ha nemmeno con sé o chi ha cambiato Comune senza una valida ragione. 
Ecco, è importante ricordare - semmai qualcuno se lo fosse dimenticato - che le Marche sono ancora colorate di arancione. Significa che ci si può spostare liberamente solo all’interno dei confini del proprio Comune di residenza. Ma allora, si può approfittare del Black Friday solo nella propria città? Sì e no. C’è caso e caso. «La regola generale è che ci si può spostare solo per motivi di lavoro, salute e specifiche necessità» spiega la comandante Rovaldi. 

Le Faq del Ministero dell’Interno chiariscono, almeno in parte, la questione. «Fare la spesa rientra sempre fra le cause giustificative degli spostamenti: laddove quindi il proprio Comune non disponga di punti vendita o nel caso in cui un Comune contiguo al proprio presenti una disponibilità, anche in termini di maggiore convenienza economica, di punti vendita necessari alle proprie esigenze, lo spostamento è consentito».

Ma serve l’autocertificazione. In altre parole: «Se uno abita all’Aspio e viene a fare la spesa settimanale ad Ancona, lo spostamento è consentito - dice la Rovaldi -. Lo è anche se si tratta di raggiungere un discount che non si trova nella propria città, per motivi di convenienza economica».

E un anconetano che va a fare spesa in un centro commerciale, per dire, di Camerano? «No, quello non è permesso». A meno che non ci sia un motivo di necessità: l’ottico di fiducia, ad esempio. «Ma solo se si tratta di comprare gli occhiali da vista, non quelli da sole all’ultima moda». Sul rebus dei parrucchieri e dei centri estetici è già stata sufficientemente chiara la Prefettura: per i servizi alla persona non esistono rapporti di fiducia che giustifichino gli spostamenti fuori Comune. In teoria, neanche la presenza in un’altra città di negozi esclusivi - particolari catene commerciali o boutique di lusso - può essere addotta come motivo accettabile di “espatrio”. E se devo comprare un’auto, una cucina, una scrivania? Allora sì, lo spostamento è ammesso. Lo dice una Faq del Viminale. «Laddove il proprio Comune non disponga di appositi punti vendita o nel caso in cui un Comune contiguo al proprio presenti una disponibilità di punti vendita necessari alle proprie esigenze, lo spostamento è consentito, entro tali limiti, che dovranno essere autocertificati». Insomma, andare all’Ikea, per un anconetano che deve acquistare un letto, è concesso. Diversamente, lo struscio in corso Garibaldi per un falconarese è vietato. Ma in questo guazzabuglio di regole, è sempre bene stare attenti a come ci si muove. 

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