ANCONA - Weekend del Black Friday a due velocità, tra chi intravede un barlume di speranza all’orizzonte e chi, invece, resta a braccia conserte mentre gli altri fanno affari. Una spietata realtà, soprattutto in un momento in cui anche un solo fine settimana di lavoro porterebbe un po’ di ossigeno alle casse dei negozi dei centri commerciali. Ma il decreto del governo è inderogabile: le attività delle gallerie commerciali devono rimanere chiuse durante il weekend. E allora addio black friday.
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Strano vedere come in uno stesso settore, lo stesso tipo di attività possano ricevere trattamenti così dissonanti. Proprio agli antipodi. Ma la discriminante in questo caso è il luogo, il contesto in cui sorge il negozio. Il Dpcm è chiaro: il sabato e la domenica i negozi all’interno delle gallerie commerciali dovranno tenere le serrande abbassate, per evitare che si incentivino occasioni di assembramento e contagio. Però questo weekend in particolare c’è il Black Friday, e tutte le associazioni di categoria, più l’amministrazione comunale, lanciano iniziative per invitare a fare acquisti nei negozi di quartiere. «E a noi non pensa nessuno? - sbotta Sonia Gerundini, titolare di Sonia Gioielli al Centro Commerciale Conero – è gravissimo che nessuno si renda conto del danno enorme che siamo costretti a subire, specialmente in un momento come questo. Si parla tanto di salvare l’economia dei piccoli negozi, ma allora perché queste discriminazioni?».
Il punto resta sempre il fatto di essere all’interno, oppure no, del comprensorio commerciale. «Ma se è un problema di dimensioni e capienza, perché tutti gli altri megastore possono restare aperti? - ribatte la negoziante – non si creano assembramenti lo stesso?».